Ma ora Saviano e Fazio non devono andare in onda...

Ancora polemiche su "Vieni via con me"

20 Ottobre 2010   14:49  

Roberto Saviano non ci sta e fa sentire la propria voce ovunque gliene sia data occasione. Lo scrittore è in aperta polemica con la dirigenza Rai per gli ostacoli posti al suo prossimo programma, "Vieni via con me". Così, nella giornata di ieri, è intervenuto sia al Tg La7, intervistato dal direttore Enrico Mentana, sia a "Ballarò", in diretta telefonica.

Mauro Masi si era difeso sostenendo di non aver mai chiesto la cancellazione del programma, ma ha semplicemente fatto un doveroso controllo sui cachet, giudicati troppo esosi per la tv di Stato, richiesti da alcuni ospiti, in particolare da Roberto Benigni. La tesi del direttore, però, è stata smentita sia dallo stesso Saviano, sia da Lucio Presta, manager del comico toscano, che ha sottolineato di non aver richesto alcuna cifra, ma semplicemente di aver accettato un'offerta fatta dalla Rai.

Roberto Saviano ha precisato che gli ospiti avrebbero preso parte al programma anche a titolo gratuito. Non contento, ha inviato una lettera a Paolo Garimberti: "La Rai ha fatto di tutto in questi mesi per boicottare il nos­tro lavoro: ci hanno ridotto lo studio, gli attori, gli ospiti, hanno tentato di tagliare le puntate da quattro a due, ci hanno messo in programma prima contro le partite di coppa e poi contro Il Grande fratello. Nel continuo braccio di ferro con l’azienda abbiamo avuto al nostro fianco solo la direzione di Raitre. Alla fine è stato chiaro, ci troviamo di fronte ad un paradosso: un editore che, non avendo la forza per bocciare una trasmissione, fa di tutto per farla andare male, per ridurne al minimo l’audience e costringerla in una nicchia dove non dà più fastidio. Noi avremmo voluto fare un programma ambizioso, di qualità, con ospiti importanti e destinato ad un grande pubblico per raccontare un’Italia che raramente appare in tv.".

Lo scrittore ha addiruttura confessato a Mentana di aver fatto avere ai dirigenti Rai i testi dei discorsi che avrebbe tenuto in diretta. Lo ha scritto pure a Garimberti: "Volevamo parlare di macchina del fango, di mafia e politica, di come funzionano i voti di scambio, delle bugie sul terremoto, del business dei rifiuti: guarda caso, quando i diri­genti Rai hanno conosciuto la scaletta delle trasmissioni, tutto è diventato più difficile. È allora evidente che sono i contenuti della trasmissione a fare paura: ma sui contenuti nessuno di noi è disposto a trattare, sono la nostra libertà.".

Stando così le cose, sarebbe forse meglio che, a questo punto, Saviano e Fazio non vadano in onda. Senza la stima e l'appoggio del servizio pubblico, cioè di chi ti affida un lavoro, è inutile far vedere le proprie facce in tv. Nessuno dei due ha bisogno di una cassa di risonanza quale è il piccolo schermo, per aumentare la loro popolarità.

Masi sbaglia, come già più volte scritto, a mettere i bastoni tra le ruote a quei pochi programmi che cercano di fare davvero servizio pubblico. Il direttore non ha mai mosso un dito contro quelle trasmissioni, reality e contenitori gossipari, che hanno invaso la tv di Stato. Meglio  ascoltare Santoro, Gabanelli, Saviano e Fazio con idee idee discutibili piuttosto che il nulla trasmesso da certe produzioni trash.

Alla Rai, però, l'approfondimento e la cultura non interessano. Meglio allora che Saviano e persone intelligenti come lui non frequentino certi ambienti. Qualcuno potrebbe pensare che tutto questo è solo un mezzuccio per farsi pubblicità.

Francesco Balzano


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore