#MafiaCapitale: oggi la sentenza, chiesti 5 secoli di carcere. Buzzi e Carminati in videoconferenza

Presenti tv da mezza Europa. 46 gli imputati

20 Luglio 2017   09:43  

L'amministrazione comunale di Roma, capitale di Italia, è stata per anni sotto schiaffo di un clan di stampo mafioso che puntava ad aggiudicarsi appalti e commesse? Un quesito a cui daranno una risposta domani i giudici della X sezione penale del Tribunale nel giorno della sentenza su Mafia Capitale.

Circa venti mesi di processo, centinaia di udienze e una mole di documenti impressionante con migliaia di intercettazioni depositate.

I numeri di un processo che ha segnato la vita politica, amministrativa e giudiziaria degli ultimi anni. Sono quarantasei gli imputati che domani attenderanno la decisione del tribunale presieduto da Rosanna Ianniello.

Tra loro i presunti capi dell'organizzazione: l'ex terrorista nero Massimo Carminati e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi.

Per il procuratore capo Giuseppe Pignatone, per l'aggiunto Paolo Ielo e per i sostituti Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini, sono loro due i personaggi apicali del clan che poteva contare su una serie di gregari e su un numero considerevole di politici locali che erano, di fatto, al "libro paga" dell'organizzazione.

La sentenza potrebbe arrivare entro le prime ore del pomeriggio in un'aula bunker di Rebibbia che si annuncia gremita di giornalisti, cameraman e anche semplici curiosi.

Ad attendere la pronuncia della corte anche troupe delle tv tedesche, polacche e inglesi. In totale per gli imputati la Procura ha sollecitato condanne per oltre cinque secoli di carcere.

L'incognita per l'accusa è rappresentata dall'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso che è contestata ad oltre quindici persone.

Il processo si gioca, fondamentalmente, su questa ipotesi di reato che nel corso del processo gli avvocati difensori hanno tentato di smontare.

Per Carminati i pm hanno chiesto una condanna a 28 anni di carcere e per Buzzi 26 anni e 3 mesi.

I due imputati eccellenti seguiranno il verdetto collegati in videoconferenza, il primo dal carcere di Parma dove è recluso in regime di 41 bis, il secondo, detenuto a Tolmezzo.

Secondo l'impianto accusatorio i vertici del gruppo potevano contare su una schiera di politici, sia di destra che di sinistra.

ACCUSA - Oltre 500 anni di carcere chiesti dai pm. La richiesta più dura nei confronti dell'ex Nar Carminati (28 anni), seguito dal ras delle coop Salvatore Buzzi (26 anni e 3 mesi).

Tra le altre richieste 'esemplari' i 21 anni per l'ex ad di Ama Franco Panzironi e i 19 anni e 6 mesi per l'ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio Luca Gramazio, unico politico dietro le sbarre con l'accusa di associazione mafiosa. Dalla Procura non è arrivata nessuna richiesta di assoluzione né di attenuanti generiche, con l'unica eccezione di Luca Odevaine per la ''collaborazione'' fornita (per l'ex componente del Tavolo del Viminale sull'immigrazione sono stati chiesti 2 anni e 6 mesi).

I pm hanno poi chiesto 25 anni e 10 mesi per Riccardo Brugia, braccio destro di Massimo Carminati; 21 anni allo 'spaccapollici' Matteo Calvio; 18 anni a Nadia Cerrito, segretaria di Salvatore Buzzi; 19 anni a Paolo Di Ninno commercialista di fiducia di Buzzi; 22 anni per Fabrizio Franco Testa, considerato testa di ponte nel settore politico-istituzionale; 16 anni per Cristiano Guarnera e 18 anni per Agostino Gaglianone, considerati imprenditori collusi; 19 anni per Carlo Pucci, ex dirigente Ente Eur S.p.A; 19 anni per Carlo Maria Guarany, stretto collaboratore di Buzzi; 21 anni per Roberto Lacopo, gestore del distributore di corso Francia; 18 anni e 6 mesi per Alessandra Garrone compagna e collaboratrice di Buzzi; 5 anni per l'ex dg Ama Giovanni Fiscon.

Tra i politici, chiesti 4 anni e 6 mesi per l'ex presidente dell'assemblea capitolina Mirko Coratti, 4 anni per l'ex consigliere di FI Giordano Tredicine, 4 anni per l'ex consigliere Pd Pier Paolo Pedetti e 4 anni per Andrea Tassone, ex presidente Pd del Municipio di Ostia.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore