Maltempo: CIA, coltivazioni in ritardo di un mese

17 Maggio 2013   14:45  

Non c'e' pace per le campagne del Nord Italia, dove nei primi cinque mesi dell'anno e' caduta quasi il doppio della pioggia del 2012, con 50 giorni in piu' di maltempo.

E i violenti nubifragi degli ultimi giorni hanno impedito ancora una volta i lavori nei campi, con il risultato che lo stato vegetativo delle colture e' mediamente in ritardo di un mese. Si teme soprattutto per il mais, che in alcuni casi non e' stato seminato, facendo prevedere cali generalizzati del raccolto con punte del -40% in Lombardia, Piemonte e Veneto.

Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.

Dopo la difficile annata 2012-2013, in cui la siccita' ha "bruciato" circa il 30 per cento della produzione nazionale di mais, quest'anno si puntava a un aumento delle superfici dedicate a questa coltura, complici anche i prezzi interessanti.

E invece le cattive condizioni meteorologiche hanno ritardato se non impedito la semina, facendo prevedere un crollo generalizzato dei volumi.

In queste ore -continua la Cia- si teme specialmente per le aree agricole a ridosso del Po, dove il livello idrometrico continua a salire e diventa concreta la possibilita' di tracimazioni.

Ma in generale sono tante le campagne allagate in tutto il Nord, dove fango e acqua impediscono ai produttori di entrare in campo con i trattori per parecchio tempo e dove ora si rischia di perdere tutto il primo raccolto delle foraggere, che comincia a marcire nei campi.

A scontare gli effetti degli allagamenti e dei fenomeni di asfissia del terreno, che si innescano in particolar modo nei suoli poco permeabili, sono anche gli orticoli coltivati in pieno campo, soprattutto le fragole, i meloni e i tuberi.

Mentre la grandine e i temporali violenti -aggiunge la Cia- hanno danneggiato tanti frutteti in fioritura, che rischiano di perdere il 10&% del prodotto.


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