Maltempo: Pace, De Matteis, Rampini, D’Ascanio, Bafile firmarono per il Megalò, oggi chi paga?

Venti giorni fa avevamo annunciato il rischio alluvione presente nella zona dov’è costruito il centro commerciale Megalò: Santa Filomena. Oggi è tutto chiuso, il fiume Pescara ha straripato e, piuttosto di trovare terreni dove poter accogliere l’acqua, ci sono costruzioni. Si iniziano a contare i danni che sono ingenti. Si dichiarerà lo stato di calamità naturale e pagheranno i cittadini.

La natura, lo sappiamo, è imprevedibile, e l’uomo dovrebbe essere intelligente e fare prevenzione in base alla documentazione che possiede. Invece no, appalti significa mazzette, centri commerciali (l’Abruzzo ne ha un numero esagerato rispetto alla popolazione) significa riciclaggio di denaro sporco, posti di lavoro da elargire significano voti e allora si può intervenire anche dove non si potrebbe.

Nel 1985 la zona dove è stato costruito il centro commerciale era considerata ad alto valore paesistico, in più era stata classificata zona R4, cioè ad alto rischio alluvione. La regione approvò in questa area, un progetto di edificazione massiccia e più volte è stato presentato un progetto per ampliare, raddoppiare, era stato pensato un progetto per realizzare impianti sciistici sotto una calotta di vetro: una Dubai d’Abruzzo.

Ma chi ha potuto firmare il progetto iniziale senza batter ciglio?

Il ministero del tesoro finanzia il progetto e arrivano le firme abruzzesi: Giovanni Pace (Presidente della regione Abruzzo), Giorgio De Matteis (assessore), Armando Rampini (responsabile del procedimento), Dario Bafile (il dirigente aree urbane), Francesco D’Ascanio (il direttore regionale).

Un quintetto di politici e tecnici che avrebbe sottovalutato l’alto rischio di dissesto idrogeologico, perché? Cosa fanno questi signori oggi?

Giovanni Pace il 30 giugno di quest’anno è stato condannato in appello per concussione a due anni di reclusione per l'inchiesta sulle tangenti nel campo della sanità, relativamente al periodo in cui Pace era Presidente della Giunta regionale.

Giorgio De Matteis continua ad essere vice presidente del Consiglio regionale, consigliere di opposizione al comune dell’Aquila ed a qualsiasi tornata elettorale è sempre candidato in prima fila.

L’architetto Armando Rampini continua ad essere un dirigente della Regione Abruzzo, Dario Bafile continua ad essere dirigente delle aree urbane e Francesco D’Ascanio continua ad essere dirigente del settore Urbanistica della Regione.

Chiodi avrebbe la possibilità di fare un gesto di coerenza: mandare tutti a casa, così come accade se un dipendente del privato sbaglia e chiedere a loro il costo dei danni.

Samanta Di Persio