Maragno come Di Mattia prima di lui: "No ai condizionamenti delle lobby"

"Amministrazione era in pericolo per mire personali di alcuni"

02 Ottobre 2014   09:55  

Dopo l'annuncio nel mezzo della seduta di martedì del consiglio comunale, l'ormai ex sindaco di Montesilvano Francesco Maragno ha protocollato come da forma le proprie dimissioni..

In un'intervista rilasciata al quotidiano il Centro, Maragno si è addentrato nei motivi che lo hanno convinto ad un atto così clamoroso ed inatteso, per di più a soli 100 giorni dall'elezione, andando di fatto a confermare, pur senza dirlo esplicitamente, le voci di corridoio che volevano le sue dimissioni dettate da motivazioni di natura non solo puramente politica.

"Ho dovuto farlo per una questione di dignità" - ha affermato Maragno - "dopo aver lavorato duro in questi mesi in funzione del bilancio di previsione: in tale ottica, non è assolutamente giustificabile il comportamento di chi, per ambizioni personali, mette a repentaglio un'amministrazione. Su questo, in ogni caso, lascio che a pronunciarsi sia la città, con la quale ho stretto un patto, ossia amministrare finché ci sarebbero state le condizioni per farlo. Tali condizioni sono ora apputno venute meno, ma se la mia reazione è stata eclatante, probabilemnte lo è stata anche l'azione che l'ha provocata. Margini di ripensamento? No, le mie dimissioni sono assolutamente irrevocabili, un atto dovuto verso Montesilvano".

A breve ci sarà dunque l'annuncio di un commissario prefettizio: un film già visto, proprio come in occasione della caduta del suo predecessore Attilio Di Mattia lo scorzo marzo. La sola differenza nei destini dei due primi cittadini risiederebbe però solo nelle modalità di giungimento a conclusione del mandato. Le cause, invece, sarebbero le stesse denunciate da Di Mattia: condizionamenti esterni alla giunta.

A tal riguardo, Maragno ha infatti affermato come "il problema di Montesilvano non è da ascrivere ad una parte politica, bensì alle lobbies che cercano di condizionare l'amministrazione dall'esterno, ed io non accetto né accetterò mai tali condizionamenti. Credevo che certe logiche appartenessero al passato, mentre invece mi ci sono dovuto scontrare. Il commissariamento del Comune? Il nuovo commissario sarà certamente una persona competente, ma il suo avvento renderà impossibile provvedere al risanamento dell'ente".


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