Maria Luisa Busi lascia il Tg1. L'Aquila fu banco di prova

Tg1 verso definitiva perdita di credibilità

21 Maggio 2010   17:44  

Con una lettera Maria Luisa Busi dice basta. Dice addio alla conduzione del Tg1. Lo fa ponendosi tante domande, che si possono riassumere in "che fine ha fatto l'Italia".
Tre cartelle e mezzo per spiegare che non si riconosce più nella testata, e per dire che come un giornalista di carta stampata ha come unico strumento per decidere di difendere le sue prerogative professionali, togliere la propria firma, un conduttore può solo togliere la sua faccia.
La lettera inizia così ""Caro direttore ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell'edizione delle 20 del Tg1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali."
Prosegue, ricordano i suoi 21 anni di esperienza al Tg1, e spiegando che la sua è una scelta obbligata seppur difficile. La lettera è indirizzata al Direttore Augusto Minzolini e al Cdr.

A Minzolini dice "Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il Tg1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori".

Esprime il suo sentimento citando Sergio Zavoli " il Tg1 è la più grande testata italiana che, rinunciando alla sua tradizionale struttura, ha visto trasformare insieme con la sua identità, parte dell'ascolto tradizionale".

Si fa tante domande la Busi, o meglio, le fa al Direttore Minzolini, chiedendogli che fine hanno fatto le realtà italiane che non appaiono più al Tg1. I disoccupati, quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, i cassintegrati dell'Alitalia, le donne della vita reale che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla. Cita tanti esempi di un Italia vera che il Tg1, secondo la Busi, non racconta più, non mostra più, non denuncia più.

E nella sua lettera non poteva mancare L'Aquila. La Busi non può dimenticare il giorno in cui fu contestata da molti aquilani, telespettatori che, forse, come lei, non si riconoscevano più nel Tg1. Gli aquilani quel giorno però identificarono il Tg1 con la Busi, e lei ne era consapevole.
"Nell'affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. E' lui, scrive la Busi, che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori. I fatti dell'Aquila, continua la giornalista, ne sono stata la prova. Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. E' quello che accade quando si privilegia la comunicazione all'informazione, la propaganda alla verifica".

(Barbara Bologna)

Qui la lettera integrale di Maria Luisa Busi (Repubblica.it)

 


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