Maria Rita Febbo: "Una beffa per la città perdere il capoluogo, condivido la mobilitazione"

L'intervista esclusiva

22 Novembre 2012   18:29  

E' stata nominata vice sindaco di Chieti appena cinque giorni fa, proveniente diretamente dalla Provincia, di cui é stata per anni dirigente.

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Napoli con il massimo dei voti,la dott.ssa Maria Rita Febbo ha concesso ad Abruzzo24ore.tv un'intervista in cui si presenta, ammettendo con grande umiltà di dover prendere ancora le adeguate misure al nuovo incarico. Del resto, come lei stessa precisa, non é un politico di professione, bensì un tecnico.

 

Cominciamo con qualche annotazione sulla sua biografia e sul suo curriculum.

"Sono coniugata con due figli, il più giovane dei quali attualmente vive e lavora all'estero. Il mio impegno nell'amministrazione ha avuto inizio nel 1975, nella veste di segretario comunale. Nel 1998 sono stata nominata segretario generale e successivamente, nel 2000, ho assunto la dirigenza del Settore Lavoro presso la Provincia di Chieti, incarico svolto fino al 2006. Dal 1° giugno 2006 al 31 agosto 2009 ho ricoperto la carica didirettore amministrativo dell'ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente), per tornare in seguito nei quadri dirigenziali della Provincia, nei servizi Lavoro, Formazione professionale, Informatica, Istruzione, Cultura e Politiche Sociali.

In passato ho ricoperto anche altri incarichi: presidente e componente di vari Nuclei di Valutazione del Personale di Enti Locali, componente in commissioni di concorso per dirigenti di Enti Locali e docente per la Formazione del Personale dei Centri per l’Impiego".

 

Cosa ne pensa della sua fresca nomina a vice sindaco di Chieti?

"Mi é stato assegnato un incarico che mi fa sentire molto responsabile nei contronti di Chieti e dei teatini. Spero di essere in grado di operare per il bene della città, con la massima correttezza e nella massima trasparenza".

 

Quali sono le sue ambizioni in qualità di nuovo vice sindaco?

"Ritengo sia alquano prematuro parlare di ambizioni, poiché devo ancora guardarmi bene intorno prima di decidere come sia più opportuno operare. Preferisco non esprimere giudizi su chi ha ricoperto questo incarico prima di me, ed ho il massimo rispetto per quanto é stato fatto precedentemente alla mia nomina. Ciò che posso garantire sin da ora, comunque, é che porterò avanti il mio mandato con la massima serietà, mettendomi al servizio dei cittadini. Fermo restando, naturalmente, che l'attività amministrativa va sempre svolta nel rispetto di un insieme di regolamenti dai quali non si può prescindere, e di cui la volontà personale di chi amministra in maniera onesta non può non tenere conto".  

 

In virtù del suo passato di dirigente della Provincia, condivide la battaglia per mantenerla? Cosa ne pensa, ad esempio, della fiaccolata e dello sciopero della fame attuato dal sindaco Umberto Di Primio?

"Condivido pienamente la battaglia pacifica, in tutte le sue modalità, perché la Provincia di Chieti possiede tutti i requisiti per essere mantenuta, a cominciare da popolazione e dimensioni. Purtroppo, però, la norma attuale, oltre a questi parametri, stabilisce anche che le nuove province debbano avere come capoluogo il centro con il maggior numero di abitanti. Mi sembra una vera beffa e, per una città come Chieti, in cui i servizi e gli uffici hanno sempre avuto una grande importanza, l'eventuale accorpamento con Pescara sarebbe un bel problema".

 

(l.c.)


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