Mazzette e champagne,l'ex assessore De Fanis non parla davanti al gip

18 Novembre 2013   09:39  

Si è da poco concluso presso il Tribunale di Pescara l'interrogatorio di garanzia cui sono stati sottoposti l'ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis, arrestato lo scorso 12 novembre nell'ambito dell'operazione denominata " Il Vate", insieme alla sua sua segretaria Lucia ZingarielloRosa Giammarco, responsabile dell'Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo, Ermanno Falone, imprenditore rappresentante legale dell'associazione "Abruzzo Antico".

Le accuse per i quattro imputati sono, a vario titolo, concussione, truffa aggravata e peculato.

Molto breve la permanenza in aula dell'ex assessore al cospetto del gip Maria Carla Sacco. De Fanis, infatti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. All'uscita, uno dei suoi legali, intanto, Massimo Cirulli, ha dichiarato come sia stata "richiesta la revoca degli arresti domiciliari, venute meno, ammesso che esistessero, anche in conseguenza delle dimissioni".

A chi gli chiedeva come si sentisse, l'ex assessore ha risposto: "Sono sereno, sicuro e ho fiducia nella magistratura e nei miei avvocati".

Altrettanto breve l'interrogatorio di Lucia Zingariello, anch'essa avvalsasi della facoltà di non rispondere, ed allontanatasi prima di rispondere alle eventuali domande da parte della stampa.

Hanno invece risposto alle domande dei magistrati Ermanno Falone, rappresentante legale dell'associazione "Abruzzo Antico", e la dirigente regionale Rosa Giammarco.

In luogo di Falone ha risposto alle domande dei giornalisti il suo legale, Angela Pennetta, secondo cui "il mio cliente ha chiarito la sua posizione nei minimi dettagli e la propria estraneità ai fatti. Il suo coinvolgimento è stato conseguenza della volontà di promozione dell'associazione di cui è presidente e della sua persona su Vasto, nè sa nulla dei soldi, avendo emesso assegni dietro la presentazione di fatture. A breve, presenteremoinoltre anche istanza di revoca dell'obbligo di dimora".

 

Alle domande del gip ha risposto anche Rosa Giammarco, ma non é dato saperne il contenuto poiché, all'uscita dall'aula, il suo legale non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Pescara e dal pm Giuseppe Bellelli, mira a far luce sulle modalità di erogazione dei contributi regionali in base alla legge regionale n.43/73 che disciplina l'organizzazione, l'adesione, e la partecipazione a convegni, ed altre manifestazioni culturali.


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