"Memento Aquila" e la Basilica di Collemaggio

Il Volume presentato a Palazzo Chigi

04 Maggio 2010   12:50  

"Memento Aquila – cuore ed impegno di 99 straordinari amici dell’Abruzzo” è l’ iniziativa editoriale, a cura dello scrittore e giornalista abruzzese Enzo Altorio e pubblicata da Legenda, presentato oggi a Palazzo Chigi.

I proventi della vendita del volume saranno destinati al restauro della Cappella dell’Abate della Basilica di S. Maria di Collemaggio a L’Aquila. L’opera, promossa dalla Regione Abruzzo e dall’Ufficio del Vice Commissario delegato per la Tutela dei Beni Culturali nel territorio del sisma, esprime solidarietà e memoria attraverso gli scritti di 99 “grandi italiani”, nomi di assoluta eccellenza nei rispettivi settori di attività - Premi Nobel, uomini di cultura e di fede, artisti, musicisti, comunicatori, scienziati e personalità dell’economia, dello sport e dello spettacolo - insieme a donne e uomini che hanno avuto o continuano ad avere un ruolo fondamentale nell’emergenza sismica.

La presentazione del Volume è stata affidata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che ha sottolineato come “l’impegno a ricostruite L’Aquila non mancherà e non mancherà neanche l'affetto degli italiani per far tornare l'Aquila a volare".

Per Guido Bertolaso, capo della protezione civile, a l'Aquila "se non si fosse fatto quello che si e' fatto nessuno oggi potrebbe parlare della ricostruzione della città. Vale a dire se non avessimo iscritto 20 mila studenti all'università, se non avessimo riaperto l'ospedale, se non avessimo costruito le casette di legno e se non avessimo riaperto la basilica di Colle Maggio la sera della vigilia di Natale, l'Aquila non sarebbe ripartita. Questi sono fatti, non chiacchiere, riconosciuti a livello internazionale".

Presente a Palazzo Chigi anche il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi “Il simbolo della città è un’aquila. E L’Aquila deve restare così com’è nel suo gonfalone. Ferma, con le ali spalancate sulla collina. Incatenata a terra da uomini resi più saggi dal dolore.
Stiamo ricostruendo le case della nostra città
. Apriremo saracinesche e vetrine.
Torneremo, come dopo una lunga transumanza. Siamo abituati alle lunghe attese ed a vivere sobriamente. Questo è l’unico modo che abbiamo per onorare la memoria delle persone che hanno perso la vita, e per confortare, nei limiti del possibile, quelle che hanno provato un dolore immenso per la perdita dei loro figli, dei loro genitori, dei loro parenti e dei loro amici. Ed è anche l’unico modo per non far sentire soli quelli che in questo momento continuano a soffrire."

 

Relazione dello Studio Croci & Associati sulla Basilica di S. Maria di Collemaggio - L'Aquila (documento presente nella cartella stampa relativa alla Presentazione di Memento Aquila)


Il sisma che il 6 Aprile scorso ha interessato la città di L’Aquila e i Comuni limitrofi ha pesantemente danneggiato la Basilica di S. Maria di Collemaggio, che ha subito il crollo totale del transetto, il danneggiamento generalizzato delle strutture portanti verticali, delle strutture voltate dell’area absidale, della facciata ed in particolare del rosone.
L’attività è iniziata immediatamente dopo l’evento, perché solo un tempestivo intervento di messa in
sicurezza delle strutture rimaste poteva scongiurare il pericolo di collasso totale con irrimediabile perdita
dell’edificio.
La situazione che destava la maggiore preoccupazione nelle prime fasi dell’intervento è stata quella legata allo schiacciamento dei pilastri della Navata, ove il degrado progrediva velocemente e solo un intervento
immediato, prima di cerchiatura, poi di puntellamento avrebbe potuto evitare la tragedia.
La cerchiatura è stata realizzata con l’inserimento di fasce in materiale sintetico che hanno ben resistito alle
scosse di assestamento anche di forte intensità registrate nei giorni successivi al sisma.
Ciò, tuttavia, non ha evitato che le lesioni si aprissero ulteriormente, tanto da richiedere l’ulteriore intervento
di puntellature delle navate, come già accennato.


La puntellatura degli archi della Navata è stata effettuata con elementi in tubo e giunti dimensionati per
assorbire il peso delle arcate superiori in caso di cedimento definitivo dei pilastri in muratura.
Ulteriori interventi hanno riguardato:
• l’inserimento di catene trasversali attraverso la Navata centrale con funzione di presidio contro
l’aggravarsi dell’accentuato fuori piombo della muratura esterna lato Porta Santa;
• cerchiatura provvisoria all’esterno dell’Abside con fasce in materiale sintetico per contenere
l’incipiente distacco delle murature;
• imbracatura di alcuni conci delle nervature e degli archi dell’area absidale soggetti a distacco con
rischio di caduta da altezza considerevole durante le operazioni di rimozione delle macerie;
• rimozione in sicurezza di parti pericolanti parzialmente distaccate, come cornicioni, cordoli in
cemento armato, ecc;
• puntellatura del campanile;
• ancoraggio provvisorio con tubo e giunto dello spigolo destro della facciata.
Successivamente alla prima fase di intervento, volta alla messa in sicurezza delle strutture a rischio di
collasso, sono state progettate diverse soluzioni per una struttura temporanea di copertura e fornire una
indispensabile protezione dagli agenti atmosferici del patrimonio artistico.
La scelta è caduta su un “tetto” in struttura metallica reticolare, ad unica copertura, poggiata su dei pilastri in acciaio posti all’interno della chiesa in modo che nessun carico, né statico, né dinamico, venisse trasmesso dalla struttura alle murature dissestate e viceversa. Questa copertura, realizzata a tempo da record prima di Natale, ha permesso di celebrare la S. Messa di Natale.

La copertura è stata dimensionata in modo da non interferire con la ricostruzione e consentire di lavorare in futuro, protetti dagli agenti atmosferici.
La progettazione, che si è avvalsa del più avanzato software di calcolo strutturale, è stata seguita in fase di
realizzazione con numerose missioni per l’assistenza al cantiere nelle varie fasi delle lavorazioni.
Roma, 1 febbraio 2010.
Prof. Ing. Giorgio Croci

Nelle immaggini piante di Collemaggio e relativi interventi

pianta collemaggio

 

collemaggio pianta 2


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