Una metropolitana lunga come una telenovelas. La Sovrintendenza dei beni culturali sembrerebbe orientata a non consentire il passaggio sul primo tratto di Via Roma, poichè verrebbe compromessa la stabilità e l'integrità visiva della chiesa di sant'Anna e di un altro palazzo storico.
Un'intenzione espressa ieri a Roma dai tecnici del ministero al sindaco Massimo Cialente in persona. "Attendo le comunicazioni ufficiali - ha affermato il primo cittadino - poi valuterò il da farsi. Ma se la metro non potrà passare su Via Roma - minaccia - non vedo altre ipotesi se non quella di smantellare tutto".
Cialente è insomma tentato di liberarsi per sempre di un'opera pubblica faraonica, costosissima e di difficilissima realizzazione, fortemente voluta dal sindaco Biagio Tempesta e lasciata come funesta eredità a questa amministrazione.
Un'ipotesi che però avrebbe una devastante conseguenza: il Comune dell'Aquila sarebbe infatti costretto a restituire l'astonomica cifra di 20 milioni di euro, stanzati dal Ministero e dalla Comunità europea, dovrà pagare comunque i lavori fin qui eseguti, e addirittura i treni già commissionati e realizzati dall'azienda francese Lohr.
A meno che non si tenti la via legale per evitare un salasso che metterebbe in ginocchio un comune già in forte difficoltà economica. L'assessore Ermanno Lisi sottolinea che il vincolo su Via Roma è stato posto dalla Sovrintendenza nel marzo del 2006, quando cioè la messa in posa delle rotaie era già avvenuta. Un vincolo, sottolinea inoltre Lisi, più stringente di quello che tutela il Colosseo e la Basilica di san Pietro.
Altre ipotesi non sembrano percorribili. Le simulazioni dei tecnici escludono gli unici due passaggi alternativi su Via XX settembre oppure su via della Croce rossa, perchè i treni della metro, molto lenti e ingombranti, paralizzerebbero il traffico della città, e non ci sarebbe lo spazio per creare corsie preferenziali.
Oppure ci si potrebbe accontentare in una mini metrò, che partendo dall'ospedale San salvatore si fermerebbe all'inizio di via Roma. I passeggeri dovrebbero a quel punto scendere dal tram e arrivare in centro a bordo di pullman, o se preferiscono a piedi, lungo una salita di più di un chilometro. Ma sarebbe davvero difficile convincere 15mila persone al giorno a far uso della metro, per garantirne una minima sostenibilità economica .
FT
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