Milano rimbalza cauta in apertura dopo la drammatica seduta di giovedì. In apertura l'indice Ftse Mib segna +1,45% dopo che nella notte la paura di una recessione globale legata all'espandersi del coronavirus ha fatto tremare le Borse asiatiche, che hanno chiuso una sessione in profondo rosso, sulla scia anche della debacle di Wall Street.
A dominare nella giornata asiatica è stata l'alata volatilità dei titoli. A Tokyo il Nikkei cede il 6,08% a 17.431,05 punti, dopo essere sceso in caduta libera fino a perdere il 10% a inizio seduta, bruciando 1.128,5 punti e ricordando l'angosciosa sessione del disastro nucleare di Fukushima, a marzo 2011. Nell'ultima settimana, il Nikkei è crollato del 16% e del 26% dall'inizio dell'anno. L'indice Topix perde il 4,98% a 1.261,70 punti.
Le piazze cinesi provano ad alzare la testa e riducono le perdite nel finale: l'indice Composite di Shanghai perde l'1,23% a 2.887,43 punti, mentre quello di Shenzhen cede l'1,08%, a 1.798,98. Male anche Seul, che perde il 3,43% a 1.771 punti.
Avvio in calo per lo spread tra il Btp decennale italiano e l'omologo Bund tedesco. Il differenziale apre a 240 punti dopo aver chiuso ieri a 246 punti e aver toccato in giornata i 273. Il rendimento del decennale torna sotto il 2% all'1,78%.
L'euro apre sul filo di 1,12 dollari e tenta il recupero dopo il crollo di ieri seguito dall'annuncio delle misure anti crisi da parte della Bce, che non hanno convinto i mercati. La moneta unica passa di mano a 1,1195 dollari e 117,97 yen. Dollaro stabile sullo yen a 105,42.
Le quotazioni del greggio viaggiano in rialzo sui mercati asiatici, con il Wti che torna sopra quota 32 dollari al barile. Il petrolio tenta di recuperare dopo il crollo di ieri, nonostante restino forti i timori che il coronavirus possa scatenare una recessione globale e permangano le tensioni per la guerra sui prezzi del barile tra Arabia Saudita e Russia. Il Wti guadagna il 2,32% a 32,23 dollari al barile, mentre il Brent avanza del 2,08% a 33,91 dollari al barile.