MoVimento 5 Stelle, lotta L'Aquila - Pescara al centro le riunioni fisiche dei gruppi di lavoro

31 Luglio 2013   13:01  

Ormai è guerra aperta tra il gruppo aquilano e quello pescarese del Movimento 5 Stelle, la lotta è su tutti i fronti e va dai grillini fuoriusciti dalla vita attiva come Fabio Sciarra accusato di essere "spia di Nazario Pagano" (il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo di area piddiellina .ndr) perchè assunto all'ufficio stampa regionale con regolare contratto, alla porta sbattuta da Samanta Di Persio e Leonardo Dongiovanni che hanno accusato esplicitamente la senatrice Enza Blundo di scarsa capacità (per usare un eufemismo) nella sua attività parlamentare.

Oggi, anche chi difendeva il Movimento dopo questo polverone nel gruppo aquilano alza la voce e lo fa sotto il nome dell'amministratore o di chi può scrivere sotto il nome del gruppo facebook ufficiale aquilano del M5S:

"Signori quì c'è un problema grave a livello regionale. - scrive in un post messo in evidenza - Non solo il gruppo della città di L'Aquila ma tutti i vari gruppi che non fanno parte della ristretta cerchia di Pescara e dintorni che considerano il M5S come "cosa loro" VENGONO PENALIZZATI DA IMPOSIZIONI prese ARBITRARIAMENTE da pochissime persone in barba a qualsiasi principio di uguaglianza principio cardine del M5S.

Il riferimento è all'importanza che gli stessi grillini danno alle riunioni fisiche, al cosidetto "attivismo" all'interno del movimento stesso. Infatti per essere considerati "attivisti" e quindi facenti parte di quella cerchia di persone fidate che possono prendere le decisioni si deve soprattutto partecipare fisicamente a queste riunioni che in un territorio come quello abruzzese sono dislocate un po' ovunque creando anche notevole disagio agli stessi simpatizzanti. Ma poi chi scrive va più nello specifico:

Si è dovuto lottare per organizzare gli incontri regionali a turno per ogni provincia piuttosto che solo a Pescara, si lotta quotidianamente, senza successo, per far valere la centralità del CAPOLUOGO DI REGIONE con risultati a dir poco penalizzanti. Eppure pensavamo che, a prescindere dalle disastrose condizioni in cui viviamo attualmente a L'Aquila, il campanilismo non avrebbe avuto vita facile col M5S, ci sbagliavamo di grosso evidentemente.

Di qui l'accusa al gruppo pescarese si fa molto più forte:

Crediamo che ciò che sta accadendo nel moVimento regionale abruzzese stia sfiorando i principi di un regime totalitario e pertanto che vada scritta un precisa relazione con i pareri di tutti e consegnata di persona a Grillo e Casaleggio i quali sono certo che prenderebbero a calci questi furbastri di bassa lega.

Insomma se ieri la senatrice Enza Blundo ai nostri microfoni cercava di stemperare le polemiche, oggi il suo stesso gruppo butta benzina sul fuoco accusando apertamente l'Onorevole Gianluca Vacca, il suo collaboratore Stella e Massimo Merlizzi (addetto alla comunicazione del gruppo pescarese) di utilizzare metodi da regime all'interno del movimento.

I grillini chiedono maggiore aderenza alle regole fondamentali del movimento, democrazia in rete ed uguaglianza, la domanda che più sorge spontanea è sempre la stessa e si ripete nuovamente: perchè le riunioni non possono avvenire online e poi organizzarne una, definitiva e definita fisica che ratifichi le decisioni prese da tutti?

Oggi dovrebbero, inoltre, essere rese note le referenze, oltre che i nomi, dei candidati scelti alle prossime elezioni regionali. Attualmente i bene informati ritengono che nel prossimo Consiglio regionale entrerebbero due o tre grillini, ripartiti fra Pescara e L'Aquila. Se le elezioni dovessero, però, spostarsi a maggio il gioco sarebbe radicalmente differente.


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