Molinari: in politica rissa continua

Intervista all'Arcivescovo

05 Maggio 2008   12:41  
Le ultime elezioni politiche hanno visto una semplificazione del quadro politico, ma, almeno in passato, la politica italiana è per troppo tempo risultata litigiosa, divisa e quindi poco attenta ai problemi della gente. Non entra nel merito dei dirigenti politici ma si limita a ricordare che "gli elettori hanno scelto", il vescovo dell'Aquila, Mons. Giuseppe Molinari, che torna alla ribalta con esternazioni che in passato hanno animato vivaci dibattiti politici in città.
"Chi ci rimette sono sempre i più poveri e i più deboli", aggiunge l'Arcivescovo che, seppur fra i suoi "piccoli suggerimenti" ai cristiani per il voto fosse indicato il pluralismo istituzionale, precisa che non era da intendersi nella direzione dell'estrema frammentazione del quadro politico italiano.
Per l'Arcivescovo, "per sperare che le cose cambino, occorre che si superino finalmente le contrapposizioni tra gruppi e partiti, tra guelfi e ghibellini, tra fascisti e antifascisti, tra comunisti e anticomunisti. E perché questo avvenga, invita alla preghiera per l'Italia, perché il Signore mandi uomini e donne che sappiano vivere la politica e sappiano spendersi per i fratelli", costatando le sofferenze delle persone, fedeli e non, che trovano difficoltà nel sostentamento quotidiano.
"Ma quando, la nostra Italia - si chiede mons. Molinari - diventera' un paese di gente normale, di cittadini normali che usano la democrazia per trovare soluzione ai problemi, invece che per litigare eternamente, per continuare a demonizzarsi a vicenda, per annunciare 'opposizioni' che sono solo 'sabotaggi' e rifiuto di collaborare? Cio' che piu' addolora, e provoca sdegno - conclude l'arcivescovo - e' il fatto che in questa vergognosa rissa continua alla fine a rimetterci sono sempre i piu' poveri e i piu' deboli.

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