Montesilvano, sequestrato impianto di depurazione

08 Ottobre 2008   12:04  

Su disposizione della Procura di Pescara il Corpo forestale dello Stato, coordinato da Guido Conti, ha posto sotto sequestro preventivo l'impianto di compostaggio della societa' 'Ecoest srl' situato in via Tamigi a Montesilvano. Dalle indagini, durate 7 mesi, e' emerso che l'impianto produceva un compost contenente tra l'altro cadmio, zinco, rame e idrocarburi pesanti. Questo compost - appositamente analizzato - veniva poi utilizzato da aziende inconsapevoli della sua pericolosita' nelle campagne situate in quattro diversi comuni della provincia di Chieti dove venivano coltivati, tra l'altro, grano e foraggio. I rifuti finiti nel mirino della forestale ammontano a circa 12 mila tonnellate provenienti da varie regioni e cioe' Abruzzo, Marche, Toscana, Puglia, Campania, Molise e Lazio. Il sequestro e' stato disposto dal gip Guido Campli su richiesta del pm Giampiero Di Florio. Due le persone indagate nell'ambito di questa inchiesta e cioe' l'amministratore unico della Ecoest, Maximo Dami, e Cesare Di Nardo, titolare di una ditta di trasporti e procacciatore dei siti di destinazione finale dei fanghi. Conti ha detto che le indagini andranno avanti sottolineando che al momento non si e' a conoscenza se queste sostanze inquinate che finivano sui terreni possano aver inquinato anche le falde acquifere. "Questo lavoro - ha concluso Conti - e' dedicato a quelle persone che si ammalano di tumore senza sapere perche', alla loro sofferenza e a quella delle rispettive famiglie".


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