Morte di un pentito di mafia

16 Ottobre 2007   16:39  
Si è tolto la vita impiccandosi ieri pomeriggio nell’abitazione di Francavilla al mare il pentito Bruno Piccolo, 28 anni, che aveva fornito importanti elementi sul delitto di Franco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso nell´ottobre 2005. Sotto controllo i tabulati telefonici, giallo su un biglietto ritrovato in casa. Bruno Piccolo, secondo alcune fonti investigative, già nello scorso mese di maggio aveva tentato il suicidio senza riuscirci. La collaborazione di Bruno Piccolo risale a pochi mesi dopo l´omicidio di Fortugno ed è stato anche grazie al suo apporto che il 21 marzo scorso la polizia ha arrestato nove persone, quattro delle quali accusate di avere una responsabilità diretta nell´omicidio del politico calabrese. Bruno Piccolo era stato arrestato nel novembre del 2005, insieme ad altre tre persone anche esse considerate legate al clan mafioso Cordi´ di Locri, con l´accusa di traffico d´armi. Bruno Piccolo era proprietario del bar L´arcobaleno di Locri e, da dietro il bancone, aveva seguito passo passo la pianificazione dell´assassinio. Avrebbe voluto entrare nella "gang" - ha spiegato ai giudici - ma lo avevano lasciato ai margini e quindi non era riuscito a spiegare il vero movente dell´omicidio Fortugno. Negli uffici della Procura Distrettuale antimafia di Reggio Calabria la notizia del suicidio di Bruno Piccolo ha destato "incredulità e stupore". L’apporto che Piccolo aveva dato nel processo per l´omicidio di Franco Fortugno, secondo quanto hanno detto gli inquirenti, invece, era ormai esaurito. Solo qualche giorno fa un ultimo interrogatorio, negli uffici della Direzione nazionale antimafia di Roma. Sui contenuti dell´interrogatorio però non é trapelata nessuna notizia.

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