Morti bianche: intervista a Samanta Di Persio

08 Marzo 2009   11:36  

Lunga intervista realizzata da Filippo Tronca a Samanta Di Persio, autrice del libro Morti bianche, che sarà presentato la prossima settimana  a L'Aquila da Beppe Grillo.

Queste le domande a cui Samanta ha risposto: le proiezioni statistiche dell'Inail  attestano che  sono diminuite  di  1.150 le vittime sul lavoro al settembre 2008  contro le 1.207 dello stesso periodo del 2007. C'è da stappare una bottiglia di spumante per festeggiare? Il Millleproroghe ha congelato il Testo unico, una legge molto innovativa e si spera efficace per contrastare la piaga degli infortuni sul lavoro. Il Governo sta giocando a fare melina? C'è lo zampino della Confindustria che di fatto non vuole sanzioni così pesanti? Berlusconi invita al senso di responsabilità e ad essere ottimisti, per non danneggiare l'economia in momenti molto delicato. Quindi sarebbe meglio parlare il meno possibile anche di morti sul lavoro? Le ronde nei cantieri a controllare il rispetto delle norme di sicurezza e a caccia di lavoratori in nero e imprenditori furbetti...non potrebbe essere un'idea da girare al ministro Maroni? Lavorare con lentezza, è il titolo di un grande film, non potrebbe essere la soluzione al problema? E' stato calcolato che un azienda rischia un controllo ogni 30 anni...perchè ci sono così pochi controlli? Un clandestino crepato affogato nel mare nel tentativo di venire a lavorare in Italia, è una morte bianca?

IL LIBRO MORTI BIANCHE

Un diario dal mondo del lavoro: infortuni mortali o invalidanti e malattie professionali. Un’analisi che va oltre la dinamica degli incidenti, ma si sofferma sul lato umano. Un uomo o una donna che lavorano non sono solo numeri per statistiche, ma sono persone in carne ed ossa con sogni, speranze, affetti. Famiglie coinvolte in drammi, la perdita di una persona cara è incolmabile. Passano gli anni, ma i ricordi si fermano all’ultimo saluto prima di andare a lavoro e poi la tragica notizia. Oltre al dolore devono aggiungere un aspetto non calcolato: l’ingiustizia. I casi sono due o il processo si conclude con pene irrisorie oppure, cosa ancora più grave, con prescrizione. Insomma, la vita di un lavoratore non vale nulla. Nella prefazione firmata dal comico Beppe Grillo, leggiamo: “Quanto costa mettere in sicurezza un impianto, la formazione per i propri dipendenti, le attrezzature per la loro incolumità? Molto di più, dell’eventuale risarcimento per la morte di una persona. Le aziende lo sanno, lo mettono in conto. Può succedere. In quel caso, sfortunato, si paga il minimo necessario. Gli studi legali della società contro l’avvocato della vedova o della madre.” Mentre dall’altra parte le famiglie fanno tanti sacrifici per potersi permettere un avvocato. Notizia di questi giorni, Trenitalia di fronte alla denuncia per anomalia degli Eurostar da parte di Dante De Angelis, Rls (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) cosa fa? Invece di rispondere con delle spiegazioni, licenzia il macchinista. Il messaggio è molto chiaro, il rompiscatole a casa ed i treni insicuri sulle rotaie. Tutto si ridurrà alla fatalità, ed intanto perdiamo padri, madri, figli, figlie, parenti ed amici.
 

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