Napolitano sta dalla parte della libertà di stampa

Durante la consegna dei premi De Sica

10 Novembre 2009   12:49  

Ieri, nella prestigiosissima cornice del Quirinale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha presenziato ad un'autentica festa dello spettacolo, in occasione della consegna dei premi De Sica. Massimo Ranieri, nel suo lucidissimo intervento, ha lamentato la mancanza di finanziamenti pubblici a teatri di media e grande entità. "Come diceva Federico Garcia Lorca, la cultura costa, ma l'incultura costa ancora di più", ha concluso l'attore napoletano.
La voce del cinema, invece, è stata Giovanna Mezzogiorno, la quale ha denunciato un pericoloso fenomeno, sempre più dilagante nell'ambiente della settima arte: "troppo spesso si prediligono visibilità, vanità e nepotismo a scapito della qualità". Strano che a parlare di caste sia proprio la figlia di Vittorio Mezzogiorno, grande interprete del panorama italiano prematuramente scomparso. Senza nulla togliere al visbilissimo talento della ragazza, sembra quasi come il toro che dice cornuto all'asino.
Non sono però le sterili polemiche portate da questo intervento ad aver attratto la mia attenzione, bensì le importantissime parole del Presidente Napolitano a proposito dell'art.21 della nostra Costituzione, così importante eppure così dimenticato ai tempi nostri. Forse ai più sembrerà utopico, eppure se fosse realizzato nei fatti , garantirebbe al nostro popolo quella famigerata libertà di stampa tanto agognata, ma mai raggiunta fattivamente.
Già perchè in Italia, non tutti possono esprimere liberamente il proprio pensiero, eppure la nostra Carta tutela questo aspetto. La stampa, le televisioni, sono nella mani di editori che curano prima i loro interessi e poi il diritto all'informazione. Non sto facendo un discorso politico, non mi interessa, la mia è solo la constatazione di una serie di fatti. Tutte le più grandi firme, da Travaglio a Vespa, vengono bollate con un colore. Quello è di destra, quell'altro è di sinistra. Senza pensare, però, che il vero cronista dovrebbe essere super-partes, raccontare, cioè, la realtà per quello che è.
Tutto questo si realizza partendo dal presupposto che ogni evento ha tante sfaccettature e le diverse considerazioni servono come il pane a chi ascolta per costruirsi un'opinione personale. Spetta al lettore, o telespettatore fate voi, decidere quale campana ascoltare. La fame di informazione non dev'essere razionata da terzi, non può esserci un uomo che stabilisce quale rintocco far sentire più forte. Chiunque abbia qualcosa da dire, deve avere il diritto di poterla esprimere, in sostanza.
La Freedom House (Casa della Libertà, ma non ha nulla a che vedere con la vecchia coalizione italiana), un'organizzazione americana impeganta a stilare rapporti sulla libertà di stampa nelle varie nazioni, ha collocato l'Italia al 79esimo posto (parzialmente libero), a pari merito con il Tonga, uno staterello dell'Oceania. Ora, che siate di una parte politica o di un'altra, sarà difficile per tutti accettare una cosa del genere.
Ecco perchè è stato importantissimo il richiamo di Napolitano a tener vivo e presente questo articolo, perchè chi, come lui, si deve far garante della nostra Costituzione, non può far a meno di spingere tutti noi cittadini affinchè venga costantemente attuata. Almeno, adesso, sappiamo tutti da quale parte sta. Quella dello Stato, quella giusta, naturalmente.  

Francesco Balzano

 

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