Nomade riduce ragazzo in fin di vita, arrestato

22 Marzo 2010   12:37  

Un nomade e' stato arrestato per aver ridotto in fin di vita un ragazzo.

L'arresto e' stato eseguito dalla squadra mobile di Pescara, diretta da Nicola Zupo.

La persona fermata dalla polizia e' Claudio Spinelli, di 23 anni, nomade pescarese che in passato ha praticato il pugilato, noto alle forze dell'ordine da quando era minorenne.

Alle 3.52 di ieri, davanti a un locale di Corso Manthone', nella zona della movida pescarese, ha aggredito per motivi futili un ragazzo di 23 anni di Foggia, arrivato nel capoluogo adriatico per trascorrere il week end con alcuni amici studenti.

Spinelli lo ha colpito con due pugni e la vittima e' caduta a terra. Li' il giovane foggiano e' rimasto per molti minuti nella indifferenza generale dei giovani che passavano davanti al locale e perfino di un buttafuori.

Aveva una chiazza di sangue sotto la testa ma nessuno si e' curato di lui. Solo dopo un po' un suo amico ha chiamato il 118, e il personale sanitario e' arrivato sul posto con una ambulanza, e si e' pensato che si trattasse di un coma etilico, tanto piu' che il giovane aggredito era ubriaco.

L'amico che ha chiesto i soccorsi pensava infatti che la caduta fosse dovuta all'abuso di alcol e dice di non aver visto nulla. E' passata un'ora prima che in ospedale ci si accorgesse dei traumi subiti dal foggiano e a quel punto e' stata avvisata la polizia.

Questa la ricostruzione fornita oggi dal questore, Paolo Passamonti, e dal dirigente della squadra mobile, Nicola zupo. Spinelli, che era ubriaco, e' stato individuato solo grazie alla telecamera esterna al locale.

E' stato rintracciato a casa di parenti e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per tentato omicido. La vittima e' in coma farmacologico.

L'aggressione avvenuta nel centro storico di Pescara nell'indifferenza generale dei presenti e' "un episodio sconvolgente che ci addolora" specie perche' i ragazzi che si stavano divertendo in quel punto "hanno continuano a bere nonostante ci fosse un ragazzo a terra, svenuto".

Questo il commento del questore di Pescara, Paolo Passamonti, a quanto avvenuto in corso Manthone', dove un 23enne di Foggia e' stato preso a pugni da un nomade pescarese ed e' rimasto disteso sul pavimento senza destare la minima attenzione dei giovani che gli stavano attorno.

Per il procuratore della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, si e' trattato di un "episodio gravissimo sia perche' non c'erano state avvisaglie dell'aggresione, sia perche' l'aggressore e' particolarmente pericoloso, avendo praticato il pugliato e sia perche' i ragazzi che erano a pochi passi hanno continuato a mangiare e bere e un buttafuori e' passato davanti al ferito".

Un episodio che fa pensare molto all'omicidio di un camorrista avvenuto a Napoli, davanti a un bar, coi pedoni che superavano il cadavere senza degnarlo di uno sguardo, come hanno mostrato poi le immagini dele telecamere. "Quello che e' successo a Pescara e' peggio di quanto avvenuto a Napoli, ha detto Trifuoggi, perche' li' si poteva temere che ci fosse un killer in zona, ma qui no.

E' solo ingiustificabile indifferenza". Sempre il procuratore ci ha tenuto a far notare che la risposta dello Stato "c'e' stata ed e' stata pronta ed efficace. Certi episodi non si possono prevenire. So che saranno adottate ulteriori misure di sicurezza rispetto a quelle che gia' ci sono". Se l'identificazione c'e' stata e' avvenuta "grazie alle telecamere che qualcuno vorrebbe eliminare per tutelare la privacy.

Certo, ha concluso Trifuoggi, vanno rivisti i controlli in quella zona, senza paura della militarizzazione. Chi va in quei locali deve stare tranquillo". Proprio per parlare di questo il prefetto, Paolo Orrei, ha convocato una riunione del Comitato per l'ordine e sicurezza pubblica per mercoledi'.

Proprio come avvenuto a Napoli e' stato diffuso il video ripreso dalle telecamere esterne al locale. Grazie a queste immagini la polizia e' risalita al presunto responsabile, Claudio Spinelli, ma nessuno si e' recato in questura a denunciare l'accaduto. "Speriamo - ha detto il dirigente della Mobile, Nicola Zupo - che qualcuno venga da noi dopo aver visto le immagini".

Il pm che si sta occupando del caso e' Giampiero Di Florio.


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