Mario Di Paolo, non vedente e dipendente del Comune dell´Aquila da pochi giorni era accompagnato al lavoro dal suo cane guida Iris. Una novità che non è stata affatto gradita dalle colleghe con cui divideva l´ufficio. Un cane sporca avranno pensato, e poco si addice al decoro del prestigioso luogo di lavoro. Molto più dignitoso, avranno concluso le dipendenti, costringere Mario e il suo cane a trasferirsi in un´altra stanza, umida, piena di escrementi e persino di veleno per topi diffuso nellambiente. Una stanza priva di agibilità. Il vergognoso caso di ottusità e intolleranza viene denunciato dai Verdi e alla denuncia fa seguito un´ interrogazione al Governatore Ottaviano Del Turco e agli assessori regionali competenti, per chiedere giustizia immediata.
La discriminazione contro Mario – dichiara Cristiana Graziani dei Verdi – è intollerabile, segno di inciviltà e di regresso sociale da parte dellamministrazione comunale dellAquila: il nostro amico deve tornare immediatamente con il suo cane guida Iris nella sua abituale postazione di lavoro, e non in uno scantinato umido e stretto. Nello scantinato che ci vadano le bestie che lo hanno discriminato.
In una società che si considera emancipata e moderna - osserva Mario Di Paolo - non è più tollerabile che viga la cultura tribale del più forte che schiaccia il più debole, la concezione dellindifeso come essere inferiore bersaglio e obiettivo di maltrattamento e di vituperio, lidea che gli animali siano esseri inferiori e che la diversità dovuta allhandicap sia una macchia da cancellare, la nostra cattiva coscienza da rimuovere ed eliminare. Ho denunciato con forza quanto mi è accaduto per aiutare me e gli altri non vedenti a venir fuori da queste pastoie di arretratezza spirituale ed intellettuale. Per questo ho deciso di raccontarvi la storia di rifiuto e di disagio di Iris e me.
Tirato in causa è l´assessore al Personale del Comune dellAquila, Bruno Pettinicchio, che si è però dichiarato non responsabile dell´accaduto e ha affermato di non essere stato messo al corrente della vicenda. Niente male per un assessore al personale. Segue il consueto scaricabarile tra dirigenti normodotati e strapagati.
Filippo Tronca