Un'imponente frode IVA, protrattasi per oltre vent'anni, giunge finalmente al termine con un colpo di scena orchestrato dalle autorità fiscali. Nel mirino delle indagini è finito un imprenditore settantenne, da tempo residente nel Comune di Gropello Cairoli, provincia di Pavia, che, nonostante risultasse nullatenente, gestiva un cospicuo patrimonio stimato oltre i 12 milioni di euro.
L'azione dei militari del comando provinciale di Pavia ha portato alla luce un elaborato schema di evasione fiscale che coinvolgeva società fittizie con sede in Svizzera, Principato di Monaco e Romania, interconnesse tramite intricate partecipazioni intestate a prestanome. L'imprenditore avrebbe ideato un meccanismo fraudolento basato su compravendite immobiliari fittizie, generando crediti IVA a favore delle società acquirenti, utilizzati poi per l'acquisto di ulteriori immobili. Questo circolo vizioso ha permesso di occultare il vero valore del patrimonio dell'imprenditore, eludendo le richieste di pagamento dello Stato e neutralizzando i tentativi di accertamento da parte dell'Erario.
Le indagini hanno rivelato un complesso intreccio di soggetti prestanome e società satellite, dislocati tra Italia, Svizzera, Romania e Principato di Monaco, attraverso i quali l'imprenditore operava al fine di rimanere nell'ombra.
L'attività criminale, che ha visto l'uomo attivo nel settore edile e immobiliare fin dagli anni ottanta, ha comportato numerose condanne e denunce, soprattutto per reati fiscali, spingendo le autorità finanziarie a svolgere approfonditi accertamenti sulla sua attività imprenditoriale e a ricostruire l'intero ammontare delle imposte evase nel corso degli anni.
Il colpo finale è stato messo a segno con il sequestro dell'ingente patrimonio accumulato illecitamente dall'imprenditore: 36 appartamenti tra Milano e Pavia, 12 cantine e autorimesse, 2 capannoni, 2 terreni edificabili, un edificio destinato ad albergo in provincia di Savona e persino un ex convento in provincia di Torino, considerato di interesse storico. Il valore complessivo del sequestro supera i 12 milioni di euro, confermando l'entità del giro d'affari illecito orchestrato dal protagonista di questa vicenda.