Nuova bufera sull'Aca, i rimborsi di Di Cristoforo: carne, cene a Minsk e regali in Spagna

Il consulente della Procura: "Rimborsi non giustificabili"

30 Luglio 2014   11:13  

Dopo l'inchiesta su un presunto giro di tangenti, l'Aca sembra tornata di nuovo all'attenzione della magistratura in merito ad una presunta malagestione dell'azienda attuata sotto la presidenza di Ezio Di Cristoforo.

Una voce importante in merito a tale presunta malagestione sarebbe stata rivestita, secondo la Procura, dai rimborsi e dalle spese di rapresentanza che sarebbero stati appannaggio di Di Cristoforo e del suo vice Giuseppe Di Michele.

Rimborsi che, secondo la relazione stilata dal consulente della Procura Gianluca Vita, "non sono da considerare giustificabili", e sarebbero stati contraddistinti da "una crescita esponenziale". Oggetto di tali rimborsi, sarebbero stati l'acquisto, da parte di Di Michele, di 7 chili di bistecche e 400 arrosticini nell'agosto 2012, o altre spese da lui effettuate in Spagna, precisamente a Saragozza: una "camiseta blanca", l'ingresso nella Torre del Pilar, principale monumento locale, e due pranzi da 123 euro e 196 euro. Spese che, sottolinea nella relazione Vita, "sostenute e richieste a rimborso senza alcuna autorizzazione allegata alle relative note".

Sospetto, a parere della Procura, anche un viaggio a Minsk nell'ottobre 2010, durante il quale si sarebbe svolto un pranzo da 20 coperti al prezzo di 843 euro, "senza alcuna indicazione dei partecipanti al banchetto e, soprattutto, in spregio alla norma che chiede per gli enti pubblici una regolamentazione interna delle spese di rappresentanza, primo elemento necessario per un'azione pubblica legittima".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore