Nuovo codice etico per la società Pescara Parcheggi

07 Marzo 2012   07:48  

“La società Pescara Parcheggi si è dotata del Codice Etico, un vademecum di iniziative e attività utili a impedire e prevenire reati contro la pubblica amministrazione, attraverso l’istituzione di una disciplina nei rapporti con il personale, regolamentando il sistema sanzionatorio, la tutela dell’ambiente di lavoro e l’istituzione dell’Organismo di Vigilanza. Il Codice è stato già adottato dall’Assemblea stessa di Pescara Parcheggi ed è stato ora pubblicato sul sito internet del Comune secondo la normativa sulla trasparenza, e la sua vigenza, in particolare, ci consentirà di tutelare il socio, in questo caso il Comune di Pescara, da eventuali reati commessi da amministratori o consulenti della società, sui quali ricade la responsabilità diretta delle proprie azioni, scongiurando ricadute sulle casse comunali”. Lo ha detto il Presidente della Commissione consiliare Finanze Renato Ranieri ufficializzando l’approvazione del Documento alla presenza del Direttore generale Stefano Ilari.

“Sostanzialmente il Decreto legislativo 231 del 2001 ha introdotto il principio della responsabilità amministrativa e penale delle imprese e società dotate o meno di personalità giuridica per specifiche tipologie di reato commesse da propri amministratori, dirigenti, personale dipendente e consulenti – ha detto il Presidente Ranieri -. Nello specifico parliamo di reati contro la Pubblica amministrazione, ossia corruzione, truffa, frode informativa, malversazione di fondi pubblici; reati societari come il falso in bilancio, illegale ripartizione di utili e aggiotaggio; reati contro la fede pubblica, reati informatici, associazione a delinquere, reati con finalità terroristica, abusi di mercato, illeciti legati al crimine internazionale organizzato, reati in materia di violazione del diritto d’autore, ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita sino all’omicidio colposo. Le sanzioni che possono applicarsi direttamente in danno alla società sono di natura economica e interdittiva, tuttavia la società partecipata pubblica non risponde del reato commesso dai suoi dipendenti, amministratori o soggetti apicali se prova l’avvenuta adozione ed efficace attuazione, precedente alla commissione del reato, di modelli di gestione, organizzazione e controllo idonei a prevenire e neutralizzare tali tipologie di reati. E contestualmente la società deve anche aver nominato un Organismo di Vigilanza con il compito di sorvegliare e monitorare l’attuazione delle procedure. Lo stesso Decreto stabilisce che la società partecipata non risponde della responsabilità e non è soggetta a sanzioni se prova che l’Organo dirigente ha adottato e attuato in modo efficace modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire reati; il compito di vigilare sul funzionamento dei modelli e di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell’Ente dotato di autonomi poteri di vigilanza e controllo; infine che le persone hanno commesso il reato eludendo in modo fraudolento i modelli di organizzazione e gestione; non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza. Il Comune di Pescara, con delibera del 28 febbraio scorso – ha proseguito il Presidente Ranieri –, ha riconosciuto l’importanza del principio di legalità, trasparenza, eticità, lealtà e correttezza dell’operato delle società partecipate del Comune nell’affidamento, esercizio ed espletamento dei servizi di pubblica utilità. E in ottemperanza a tale delibera l’Assemblea di Pescara Parcheggi ha adottato il proprio Codice Etico come stabilito nella 231 che prevede una serie di attività di analisi e di revisione dell’organizzazione interna. In particolare tale controllo si esplicita nella predisposizione del Sistema Disciplinare, in cui sono stati formalizzati i principi etici a cui la società si ispira nella gestione delle attività aziendali al proprio interno, nei rapporti con i collaboratori, partner, fornitori nell’ambito del concetto di responsabilità sociale dell’impresa; inoltre si manifesta attraverso la predisposizione di un regolamento che disciplina il funzionamento dell’Organismo di Vigilanza che detta le regole interne per lo svolgimento delle attività, dando indicazioni circa il trattamento e i rapporti con il personale, ispirati ai principi di correttezza e trasparenza; esprime l’approccio della società su temi quali salute e sicurezza in ambiente di lavoro, concorrenza e formazione di modelli organizzativi e su procedimenti disciplinari e sanzioni”.

 


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