Obama e l'interruttore spegni-internet

28 Giugno 2010   15:00  

Primo via libera alla legge contro il cyber-terrorismo: sotto controllo Isp su banda larga, produttori di software, operatori. Partono le proteste contro un provvedimento considerato "assurdo e inapplicabile".

La Casa Bianca è pronta a ordinare il black-out forzato di Internet in caso di emergenza. E' quanto prevede un provvedimento di legge approvato dalla Commissione per la Sicurezza nazionale e gli Affari governativi del Senato americano che conferisce al Presidente il potere di bloccare i circuiti della rete nel caso si presenti il rischio di “un cyber-attacco in grado di causare danni elevati e perdite di vite umane”, riporta oggi La Stampa.

Il provvedimento si chiama ufficialmente “Protecting cyberspace as a national asset act” (Pcnaa), ma è già stato ribattezzato “Internet kill switch” (l’interruttore che uccide Internet) e coinvolge una serie di provider di servizio a banda larga, motori di ricerca e società produttrici di software, che dovranno “immediatamente adeguarsi a ogni misura di sicurezza e di emergenza decisa dal dipartimento dell’Homeland Security”, spiega la legge. Ogni violazione sarà punita con multe e provvedimenti cautelativi.

E’ una legge “che permette al governo federale di tutelare reti virtuali e asset strategici e garantire la sicurezza del nostro Paese e della nostra gente”, secondo il senatore Joe Lieberman, presidente della commissione per l’Homeland Security e tra i primi sostenitori del Pcnaa. Ogni società operativa nei settori Internet, telefonia o sistemi informativi degli Stati Uniti iscritta nella lista strategica del governo sarà soggetta al controllo e sottoposta al comando del nuovo Centro nazionale di cyber-sicurezza e comunicazioni (Nccc) creato dall’Homeland Security per cui sono previsti pieni poteri.

L’unica eccezione, continua La Stampa, riguarda le intercettazione telefoniche, motivo di grande polemica durante la presidenza di George W. Bush; su questo punto il provvedimento prevede che la Nccc non possa ordinare agli operatori di “condurre attività di sorveglianza” senza una chiara e precisa richiesta del giudice.

Alla Nccc viene invece conferito il potere di monitorare “lo stato di sicurezza” dei siti Internet privati, dei provider di banda larga e di altri componenti Internet. L’agenzia “deve sorvegliare sulla sicurezza” della porzione di Web all’interno del territorio degli Stati Uniti e inoltre di quelle che, sebbene siano fuori dal territorio nazionale, “possano causare danni significativi se danneggiate”, spiega Lieberman.

“Il Protecting cyberspace national asset act è un provvedimento di legge assurdo, perché impraticabile e lontano da ogni criterio tecnologico”, attacca Michael Wolff, veterano del giornalismo americano e esperto di hitech, intervistato dallo stesso quotidiano torinese. Secondo Wolff, non esistono rischi tali da imporre un black-out della rete, “circostanze del genere sono un soggetto interessante per qualche fiction di fantascienza”. Tra l’altro, sarà difficile riuscire a controllare davvero tutte le aziende coinvolte. “E’ un provvedimento frutto della fantasia di Washington, non del pragmatismo del mondo della tecnologia". E ancora: “E' assurdo pensare ai sistemi informatici, a Internet e a tutto quanto è legato alle tecnologie della comunicazione come a qualcosa che riguarda solo un Paese o una regione geografica".

In un articolo separato, ancora La Stampa nota che un blocco totale della Rete negli Stati Uniti avrebbe conseguenze a livello planetario: negli States sono basate molte delle realtà più importanti di Internet e di là passa una quota massiccia del traffico web. Impossibile fare una previsione precisa, ma è probabile che se Obama spegnerà Internet negli Usa, blocchi a catena o pesanti rallentamenti si riverberebbero praticamente ovunque.

Non è chiaro dalla legge quale tipo di minaccia imporrà di procedere al black-out, ma eliminare Internet avrebbe conseguenze pesanti sulla vita di tutti i giorni, “tragiche”, secondo La Stampa. “La rete è ormai pervasiva e serve a trasportare video e voce, oltre che dati. Che cosa esattamente ci passi sopra e quanto siano critiche le informazioni che vengono veicolate attraverso Internet probabilmente non lo sa nessuno”.

di Patrizia Licata
http://www.corrierecomunicazioni.it/index.php?section=news&idNotizia=78692


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