Obesità dei bambini: l'Abruzzo al di sopra della media nazionale

Indagine della ASL su un campione di 800 persone

16 Ottobre 2013   12:12  

800 interviste telefoniche effettuate da un pool di operatori su un campione scelto a caso e analizzate minuziosamente per genere, età, cultura e condizioni economica.

Obiettivo: capire lo stato di salute degli abruzzesi, in particolare in riferimento al rischio obesità.

L'analisi è stata condotta per conto della Asl Avezzano Sulmona L'Aquila e i dati rilevano come ad essere colpiti dall'oberità siano quasi la metà degli intervistati.  Più colpiti gli uomini e, in generale, le persone con scarsa cultura.

Anche i bambini, di 8-9 annii, sono oltre la media nazionale dell’obesità.

Il sistema di sorveglianza della Asl provinciale Aq ha ‘scattato’ una foto molto chiara sul territorio: 48 persone su 100, del campione esaminato sul territorio provinciale in età adulta (dai 18 ai 69 anni), sono affette da obesità o sono in sovrappeso (a seconda dell’eccesso di chili).

Il valore più alto in Abruzzo insieme a quello registrato in Provincia di Chieti.

La rilevazione, frutto dello scrupoloso lavoro di indagine della Asl, che darà luogo ad azioni correttive, soprattutto sul piano dell’informazione e dei controlli per cercare di invertire la rotta.

Dal 2009 al 2012 la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, nell’ambito del progetto regionale abruzzese Passi, ha analizzato l’eccesso di peso, su un campione scelto a caso di popolazione, effettuando 800 telefonate (in media 200 l’anno) per intervistare gli utenti.

Le risposte alle domande, relative a stili di vita e fattori di rischio comportamentale, sono state riportate, in forma anonima, in appositi moduli e poi elaborate per genere, età, cultura e condizione economica. Un lavoro lungo e impegnativo compiuto da un gruppo di operatori Asl 1, coordinato dalla dr.ssa Cristiana Mancini, appositamente formati per svolgere questo tipo di indagine, la cui attività rientra nel
Servizio Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, diretto
dal dr. Giuseppe Matricardi. Sulla base di questi risultati verranno programmate azioni per ridurre o eliminare i fattori di rischio.

Il lavoro della Asl 1 è stato svolto, nell’ultimo quadriennio, in un contesto regionale (in collaborazione le altre Asl) che si è articolato su 3.500 interviste complessive.

Il problema peso aumenta con l’età, colpisce più gli uomini e le persone con più basso livello d’istruzione.

Obesità nei bambini.

La situazione, purtroppo, è ancora più seria per i bambini (8-9 anni), che sono stati monitorati con sistema di sorveglianza ‘Okkio’ alla salute. L’Abruzzo si colloca al di sopra dai valori della media nazionale (sia per il sovrappeso (25,8% contro 22 italiano) sia per l’obesità (14,6% contro il 10.6 nazionale).

Mamme poco consapevoli del problema.

Emerge un altro aspetto da correggere: di fronte a situazioni oggettive di sovrappeso o obesità, da parte delle mamme c’è la falsa percezione che il proprio figlio non abbia problemi legati a eccessi di massa corporea.

Poca attenzione degli operatori sanitari.

Dai dati PASSI appare troppo bassa l’attenzione degli operatori sanitari al problema dell’eccesso ponderale: nel periodo 2009-2012, solo il 45% degli intervistati in sovrappeso o obesi riferisce di aver ricevuto il consiglio di effettuare una dieta per perdere peso e il 29% quello di fare attività fisica.

L’aumento del consumo di frutta e verdura, oltre all’attività fisica, è una delle misure raccomandate. La quasi totalità degli interpellati mangia frutta e verdura almeno una volta al giorno, ma solo l’8% ha aderito completamente alle indicazioni, riferendo un consumo di almeno 5 porzioni al dì. 


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