Oltre 100 morti e 60 salvati

07 Aprile 2009   00:12  
(RIEPILOGO GENERALE di Stefano Fabbri)
   (ANSA) - PESCARA, 6 APR - La terra ha tremato nel buio, alle
3:32 e la forza distruttiva della scossa, di magnitudo 5,8 - un
livello che corrisponde all'ottavo-nono della scala Mercalli -
ha devastato l'Aquila e i piccoli centri attorno al capoluogo
abruzzese, portandosi via almeno oltre cento persone, anche se
il bilancio e' ancora provvisorio, mentre sono 60 le persone che
dalla notte scorsa sono state tratte in salvo dalle macerie.
   L' ultima in ordine di tempo una ragazza trovata in serata
sotto le macerie di una casa crollata nel centro dell'Aquila, in
via Sant'Andrea. La casa era ad un centinaio di metri di
distanza dalla Casa dello studente, crollata interamente, in una
zona dove molti appartamenti sono affittati a studenti.
   Ha avuto invece esito tragico il salvataggio di un'altra
giovane avvenuto in serata a L'Aquila. La donna e' deceduta poco
dopo essere stata estratta dalle macerie.
   Le urla degli abitanti e gli schianti dei crolli hanno
spezzato il buio, ma solo le prime luci del giorno hanno
mostrato gli effetti del terremoto: case venute giu' come se
fossero di carta velina. Alla fine della giornata i morti
stimati sono 150, anche se solo 98 hanno adesso un nome e ci
sono altri 20 cadaveri che si sta cercando di identificare, ma
con l'alta probabilita' che si tratti di un bilancio
assolutamente provvisorio. Cosi' come la stima dei feriti che
per adesso e' ferma a 1.500.
   Devastati tanti piccoli centri, oltre al capoluogo che pare
colpito da un bombardamento: Paganica, Camarda, Tempera, San
Demetrio nei Vestini, Castelnuovo. Un lungo elenco del quale
fanno parte anche Villa Sant'Angelo ed il Borgo di Castelnuovo,
stati quasi cancellati dal sisma.
   A Onna, il centro a pochi chilometri dall'Aquila che e' il
piu' danneggiato, e' la disperazione: 'A Onna siamo in 350.
Finora avro' contato una cinquantina delle persone che conosco,
ancora vive', ha riferito un uomo che risiede nella frazione
dove stamani le prime bare sono state allineate su un prato.
   Nel capoluogo i crolli hanno interessato tutte le zone della
citta' sei ragazzi sono stati estratti vivi dalla Casa dello
studente, ma un loro collega e' ancora disperso.
   Un po' ovunque giu' cupole di chiese e campanili: crollata la
parte absidale della Basilica di S. Maria di Collemaggio, della
cupola di Giuseppe Valadier della chiesa delle Anime Sante, del
campanile della chiesa di San Bernardino. Crollato parzialmente
anche il transetto del Duomo dell'Aquila.
    'Nessuno sara' lasciato da solo', e' la promessa del
premier Silvio Berlusconi che ha definito l'accaduto come 'una
tragedia senza precedenti', dopo aver raggiunto L'Aquila ed
aver sorvolato in elicottero l'area colpita dal sisma. Subito
dopo ha presieduto a Roma la seduta del Consiglio dei ministri
che ha conferito 'i poteri di attuazione degli interventi
d'emergenza' al sottosegretario Guido Bertolaso. 'Per i primi
giorni sono stati stanziati 30 milioni di euro di fondi
immediati, in attesa di quantificare giovedi' le risorse
strutturali', ha spiegato Berlusconi.
   Fin da subito si sono mossi i soccorsi coordinati dalla
protezione civile, ma dalle aree del terremoto si sono levate
anche critiche: 'Dove sono gli aiuti? E le tende?' chiede
qualcuno a Onna, lamentando di essere rimasti per ore senza
contatti con i soccorritori.  Il ministro dell'interno Roberto
Maroni e Bertolaso, hanno pero' sottolineato la prontezza con
cui si e' messa in moto la macchina dei soccorsi, sia a livello
locale che nazionale. 'Le operazioni erano gia' partite un
quarto d'ora dopo il sisma. Piu' rapido di cosi' non si poteva
fare', ha detto il ministro. E concorda un volontario della
protezione abruzzese: 'Abbiamo corso pericoli per arrivare in
case crollate in vicoli piccoli'. E se qualche ritardo c'e'
stato, spiega uno dei componenti della protezione civile
regionale, va tenuto conto che era praticamente impossibile far
fronte subito a tutte le esigenze e controllare un territorio
tanto vasto'.
   Intanto ci si prepara alla prima notte dopo il terremoto, una
notte fredda e di pioggia che ha cominciato a cadere sugli
sfollati per i quali si stanno predisponendo le tendopoli o
cercando migliaia di posti letto negli alberghi lungo la costa.
A L'Aquila in tantissimi si apprestano a trascorrete la notte
nelle auto parcheggiate in piazzali o comunque in aree lontane
dagli edifici: la paura non e' passata e la scossa del
tardopomeriggio di magnitudo 4.1 fa ricordare che il terremoto
e' ancora li', in agguato, ancora una volta nella notte.
 (ANSA).

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