Ombrina Mare 2, il M5S presenta interrogazione: "Clini spieghi il suo rapporto con i petrolieri"

27 Marzo 2013   18:36  

Riceviamo e pubblichiamo

"Ieri 26 marzo noi cittadini (parlamentari Gianluca Vacca e Daniele del Grosso) ci siamo recati al Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare per esercitare il nostro diritto di accesso agli atti del progetto Ombrina 2 della Società Medoilgas Italia SpA.

È necessario fare una premessa: l’istanza di coltivazione del giacimento Ombrina Mare risale al 9 dicembre 2009 mentre il permesso di ricerca degli idrocarburi risale al 5 maggio 2005 ed è stato accordato per una durata di 6 anni.

Il permesso di ricerca a favore della Società Medoilgas viene successivamente prorogato di 3 anni, nonostante il dlgs 128/2010 (che modificava il dlgs 152/2006) disponesse “Il divieto e' altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia marine dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette, oltre che per i soli idrocarburi liquidi nella fascia marina compresa entro cinque miglia dalle linee di base delle acque territoriali lungo l'intero perimetro costiero nazionale”,.

A questo punto interviene il Governo tecnico bocconiano a modificare l’art. 6 comma 17 del decreto legislativo 152/2006 con il decreto legge n. 83 del 22 giugno 2012, cosiddetto Decreto Sviluppo, (poi convertito in legge da tutti i gruppi parlamentari che sostenevano il Governo Monti) facendo un favore a tutti i petrolieri e lasciando inascoltate le istanze territoriali, delle associazioni, delle realtà produttive e i CITTADINI che si erano espressi pubblicamente e attraverso numerosissime osservazioni contro i progetti di petrolizzazione della costa abruzzese (e di quella italiana).

In questo contesto è significativo il contenuto della lettera prot. DIVA – 2012 – 0016011 DEL 03/07/2012 del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare (di cui alleghiamo una copia) con cui la Medoilgas esprime “ un doveroso apprezzamento per il prezioso contributo apportato da Lei (Dott. Corrado Clini – Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) e dai Suoi collaboratori (ci piacerebbe sapere chi sono questi collaboratori) per l’individuazione della soluzione poi adottata dal Governo al fine di porre riparo ad una situazione insostenibile oltre che ingiusta per gli operatori del settore (petrolifero) e auspichiamo un positivo completamento dell’iter alle Camere per una sua definitiva e rapida approvazione”  a seguito di istanze più volte rappresentate in passato circa le disposizioni introdotte con il decreto legislativo 128 del 2010 che ha disposto drastiche restrizioni alle attività di esplorazione e coltivazione di idrocarburi nei mari italiani.

A nostro avviso siamo di fronte ad un altro esempio di politica al servizio dei poteri forti (società petrolifere) che ignora la volontà dei cittadini  e che non agisce secondo criteri di terzietà, imparzialità e indipendenza vista  l’inesistente considerazione dimostrata nei confronti dei cittadini, delle amministrazioni locali, delle associazioni e delle realtà produttive del territorio in cui ricade il progetto e considerata l’attenzione con cui il Ministro intratteneva rapporti con la Società Medoilgas Italia S.P.A. (e forse anche con altre società petrolifere). Il Ministro Clini avrebbe dovuto tutelare appunto il Territorio e il Mare, e non gli interessi delle società petrolifere che, spesso, sono contrastanti con quelli della difesa dell’ambiente e del territorio.

Alla luce di ciò abbiamo presentato una apposita interrogazione parlamentare al Ministro Clini per chiedere chiarimenti in merito alla cordiale “lettera” di auspici e ringraziamenti della Società Medoilgas  Italia S.p.A.

È evidente che più scaviamo e più troviamo; sicuramente, nei prossimi giorni, saremo promotori di altre iniziative per far luce piena su questa vicenda che coinvolge, oltre al Ministero dell’Ambiente anche il Ministero delle Attività Produttive e su cui vogliamo approfondire altri aspetti poco chiari. 


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