Omicidio Fadani, oggi la decisione dell'Appello sui tre rom

13 Marzo 2012   09:56  

Questa mattina in Corte d’assise d’appello all’Aquila, prima che il collegio si ritiri in camera di consiglio, sarà ascoltato Cristian D’Ovidio, il medico legale che ha eseguito l’esame sul corpo di Emanuele Fadani, il commerciante di Alba Adriatica ucciso a pugni la notte del 10 novembre 2009.

I giddici di secondo grado vogliono capire in che modo le ferite sono legate all’emorragia fatale, ovvero se qualcuna di esse sia stata letale. La richiesta della Corte di ascoltare l’anatomopatologo potrebbe aprire la strada ad ipotesi finora trascurate.

Parte civile e procura di Teramo puntano a ribaltare la sentenza di primo grado nella quale il gup del tribunale di Teramo, Giovanni de Rensis, aveva condannato a dieci anni per omicidiopreterintenzionale il solo Elvis Levakovic, il rom che sferrò il pugno mortale all’imprenditore albense, assolvendo per non aver commesso il fatto gli altri imputati, Sante Spinelli Danilo Levakovic

L'accusa mira invece al riconoscimento del concorso in omicidio volontario di tutti e tre i rom.

Secondo gli avvocati Gabriele Rapali Alessia Moscardelli, legali della famiglia Fadani, non può sussistere la tesi per cui alcune ferite sul volto di Emanuele erano state prodotte dal trascinamento del corpo, perché i panni che indossava avrebbero dovuto essere sporchi visto che quella tragica notte l’asfalto era bagnato. 


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