Omicidio Rea: nel 2012 un tutor per la figlia di Salvatore

28 Dicembre 2011   09:59  

Bisognerà attendere il nuovo anno per decidere chi sarà il tutore della piccola Vittoria Parolisi, la figlia di due anni di Melania Rea e Salvatore.

Il giudice del tribunale di Nola, ieri mattina, ha ascoltato i genitori della 29enne uccisa a coltellate il 18 aprile scorso nel bosco delle Casermette, il fratello Michele e i famigliari di Salvatore Parolisi.

Scopo della “chiacchierata informale”, come l’ha definita Michele Rea, scegliere il tutore della bimba, in affido temporaneo, dal 6 dicembre scorso, ai nonni materni.

Anche la sorella di Salvatore, Franca, aveva chiesto l’affido della piccola, ma il giudice si è espresso a favore della famiglia Rea, stabilendo, inoltre, che il padre potrà vedere, una volta al mese, la bambina nel carcere di Castrogno dove è attualmente detenuto.

Le modalità dei colloqui, però, saranno decise dai servizi sociali dell’Aquila, in attesa della decisione sulla potestà genitoriale di Parolisi, rinviata al prossimo 27 aprile.

Intanto, sul fronte delle indagini, proseguono gli accertamenti scientifici affidati agli uomini del Ris. Nei prossimi giorni, come disposto dagli inquirenti, dovranno essere approfonditi alcuni esami sul terriccio trovato sotto le scarpe di Melania, per analizzare i pollini e stabilire, una volta per tutte, se Melania sia arrivata, o meno, a colle San Marco, come dichiarato più volte da suo marito, Salvatore Parolisi.

Già a novembre scorso, analisi di laboratorio avevano escluso la compatibilità tra il terriccio repertato sotto le scarpe di Melania e il terriccio prelevato in viale Martiri della Resistenza a San Marco: tuttavia, dovrà essere l’analisi dei pollini a mettere la parola fine, se possibile, a questa lunga querelle.

Per quanto riguarda il capello di donna trovato sul corpo di Melania, sembra ormai stabilito che appartenga al medico legale che ha effettuato la prima ricognizione sul cadavere appena ritrovato al bosco delle Casermette, così come sembra anche il brillantino repertato dai carabinieri, anche se quest’ultimo dovrà essere analizzato per stabilirne, con certezza, se appartenesse, o meno, al braccialetto indossato dal medico legale.

fonte Il Resto del Carlino


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