Omicidio Rigante, appello della polizia: "Ci sono altri che sanno"

09 Maggio 2012   12:50  

Dopo aver catturato quattro componenti della famiglia Ciarelli che avrebbero partecipato alla spedizione punitiva a seguito della quale ha perso la vita Domenico Rigante, il dirigente della squadra mobile, Pierfrancesco Muriana, ha lanciato un un nuovo appello. "Ci sono altre persone che possono venire a raccontarci qualcosa", ha detto in conferenza stampa, per cui l'invito e' quello di raggiungere gli uffici della questura e riferire cosa e' avvenuto la sera del primo maggio in via Polacchi, come hanno gia' fatto alcuni amici di Domenico che hanno collaborato alle indagini.

"Abbiamo la speranza che tutti capiscano che c'e' la maniera giusta per incanalare la voglia di giustizia e la rabbia che ci sono in questo momento - ha detto Muriana. E' il binario della legalita', e un eventuale gesto di violenza sarebbe vigliacco e inutile. Dobbiamo incanalarci, quindi, sul binario della legalita'" ha aggiunto Muriana elogiando chi ha collaborato in questi giorni. Dopo l'arresto di Massimo Ciarelli la polizia aveva lanciato un primo appello che ha avuto una "risposta compatta da parte degli amici di Domenico". Dal dirigente della mobile e' quindi partito un plauso a queste persone. "Hanno dimostrato, come dicono in gergo gli ultras, di avere gli attributi. Per sedersi davanti alla polizia ci vuole cervello e cuore, e loro hanno avuto cervello e cuore".

 Muriana, parlando della cattura dei quattro nomadi, ha sottolineato che tre erano in giro e uno era in un alloggio rimediato negli ultimi giorni e sono stati sottoposti a fermo per evitare che fuggissero e per il rischio della reiterazione del reato. Non hanno detto nulla di significativo, quando sono stati presi, se non che sono innocenti, come ha fatto ieri Ciarelli di fronte al gip del Tribunale di Chieti. Le indagini sono ancora in corso, e si attende l'esito del lavoro della scientifica. Muriana ha ribadito che "si e' rafforzata la posizione di Massimo Ciarelli, essendo stati trovati ulteriori elementi di colpevolezza a suo carico. La sua posizione si e' consolidata e c'e' da considerare che siamo ancora al netto delle prove scientifiche". Il capo della mobile ha parlato dell'omicidio Rigante come di "una esecuzione, un omicidio premeditato e c'e' stato anche il tentato omicidio" del fratello di Domenico, Antonio. "Alla fine della vicenda giudiziaria - ha concluso Muriana - e' lecito aspettarsi un certo esito". Dei quattro sottoposti a fermo i fratelli gemelli Angelo e Antonio hanno 23 anni, il terzo fratello ne ha 24 mentre il quarto fermato, Domenico, ha 24 anni. Muriana li ha definiti "spregiuicati e violenti"


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