Operazione "ILLEGAL WORK". Contrasto all'economia sommersa e al lavoro nero

Scoperti 100 lavoratori irregolari e due evasori totali

04 Maggio 2011   08:01  

La Guardia di Finanza ha svolto uno specifico intervento "a massa" su tutto il territorio abruzzese per contrastare l'economia sommersa e il lavoro "nero" .

L'attività è stata disposta dal Comando Regionale "Abruzzo" ed eseguita dai Comandi Provinciali di L'Aquila, Chieti, Teramo e Pescara insieme agli uomini del Reparto Operativo Aeronavale. Sono stati impiegati oltre 200 militari che hanno effettuato 92 interventi nei confronti di altrettanti operatori economici e sono state eseguite oltre 348 "interviste" nei confronti di lavoratori operanti in settori individuati a seguito di una precedente azione investigativa.

In Abruzzo, come nel resto del Paese, il "lavoro nero" è un fenomeno, che difficilmente si presenta isolato, in quanto nella maggior parte dei casi è connesso ad altre manifestazioni di illegalità che vanno dall'evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, alle frodi in danno del sistema previdenziale.

Anche nell'ultima operazione delle "Fiamme Gialle" sono stati individuati oltre 100 lavoratori impiegati in maniera irregolare di cui 72 "in nero" e sono state scoperte numerose violazioni di carattere fiscale e due operatori completamente sconosciuti al Fisco.

Di fondamentale importanza, in questi casi, risulta la collaborazione dei lavoratori intervistati poiché attraverso l'attività ispettiva si vuole assicurare, tra l'altro, la tutela degli operatori corretti e dei lavoratori.

In particolare, sulla costa teatina i militari hanno individuato un albanese, privo del permesso di soggiorno, il quale alla vista dei finanzieri ed incitato dai titolari del ristorante in cui lavorava "in nero", si è dato alla fuga. I militari sono riusciti a fermarlo e l'uomo è stato deferito all'A.G., mentre i titolari dell'attività sono stati denunciati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. A Vasto, alle ore 3.30 del mattino, presso un panificio i finanzieri hanno trovato intenti a lavorare n. 4 italiani completamente in "nero". Nel teramano, in Val Vibrata, presso una falegnameria sono stai scovati n. 9 italiani che lavoravano in "nero" e sempre in Val Vibrata presso un'azienda del settore di abbigliamento sono stati verbalizzati n. 16 lavoratori di etnia cinese. Nell'aquilano sono stati rilevati diversi lavoratori "in nero" di etnie rumene, macedoni e argentine, prevalentemente nel settore dell'edilizia.

Nel corso della vasta operazione sono stati scoperti due evasori totali: un soggetto economico operava nel settore del commercio di autoveicoli a Giulianova, un altro effettuava l'attività di "maga" a Nereto.

Dal punto di vista territoriale la provincia maggiormente interessata è risultata Teramo con il 41% delle posizioni irregolari, seguita dalla provincia di L'Aquila con il 33%. La gran parte dei rilievi è stata mossa nei confronti di esercizi pubblici come attività di commercio di autoveicoli, falegnamerie, industrie che operano nel settore dell'abbigliamento, imprese edili, servizi di centri per il benessere del fisico, ristoranti, parrucchieri, trasportatori, palestre.

Da segnalare, infine, l'aumento del livello qualitativo degli interventi, grazie alle sinergie con le Direzioni Provinciali del Lavoro e alla nuova Legge n. 183/2010 (collegato lavoro) che ha esteso alla Guardia di Finanza le funzioni di accertamento diretto alle violazioni.


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