Paganica, situazione fuori controllo?

lettera/denuncia del Prof. Massimo Salcito

16 Febbraio 2010   09:14  

Riceviamo e pubblichiamo:

COMUNE DI L’AQUILA GABINETTO DEL SINDACO

Alla c. a. del Sindaco, Dott. Massimo Cialente

 

Oggetto: dichiarazioni a “Il Centro” del 14.12.10.


Egregio Sindaco,
leggo con stupore ed amarezza le Sue dichiarazioni pubblicate in data odierna sul quotidiano “Il Centro” a pag. 7 (“Case B e C, manca solo la tinteggiatura”). Parto dal presupposto che le dichiarazioni attribuiteLe siano veritiere, in quanto riportate in virgolettato.
In particolare Lei dichiara: “Ho scoperto che su circa 1.500 pratiche per il recupero di B e C sono state chieste integrazioni alle quali si devono dare risposte entro 15 giorni, ma gli interessati non hanno ancora provveduto.” E ancora: “Ho il sospetto che ci sia dietro il meccanismo di alcuni costruttori che non vogliono partire oppure che sono i progettisti che ancora una volta non riescono a fare il loro lavoro”.
Respingo fermamente le Sue affermazioni in quanto non circostanziate, non sufficientemente documentate e soprattutto – come altre analoghe – mai seguite da atti concreti, e La invito a rettificare sia nella forma che nel contenuto le suddette.
Sono cittadino di Paganica X Circoscrizione di L’Aquila (sciagurata decisione degli Anni Venti), proprietario come famiglia di abitazione civile dal 1981 e residente nella stessa come prima abitazione dal novembre 2008, come da indirizzo.
La mia pratica di ricostruzione B è 000876 del 18.12.2009, numero e accoglimento AQ-BCE-7940 del 18.12.2009. L’ingegnere che cura la mia pratica si chiama Giuseppe di Giosia di Celano. La ditta appaltatrice è la Raffaele Belmonte, sempre di Celano.
Sono privo di notizie della mia pratica dal momento della presentazione definitiva, iter frutto di un lavoro semplicemente estenuante iniziato a metà di Settembre, periodo del mandato ai suddetti professionisti. Il contributo di Gennaio non è stato ancora erogato.
Ho diritto all’abitazione del progetto CASE come da pubblicazione elenco del sito del Comune dal 28 Novembre e ho superato il cosiddetto colloquio in data 21 Novembre 2009. Nessuna notizia ad oggi in merito. Sono sfollato a Vasto solo grazie alla disponibilità di un mio familiare che mi ha offerto ospitalità, altrimenti con un’anziana di oltre 70 anni che ha subito due operazioni chirurgiche dopo il 6 Aprile nello scorso anno ed un’altra già realizzata nel Gennaio 2010 sarei veramente sulla strada.
Nonostante questo, lavoro a Pescara dalla data del sisma senza essermi preso alcun permesso. Non ho chiesto la sospensione dei contributi e persino l’autostrada la pago da sempre con i miei soldi, e lo stesso per il canone RAI. Tutto questo perché non considero la mia situazione grave come quelle di chi la casa non l’ha più oppure abbia perso persone care.
Ma ora, con le Sue ultime dichiarazioni, quel patto sociale che si stabilisce ogni volta tra il politico che diventa Sindaco e il cittadino (anche se quest’ultimo non è tra chi l’ha eletto) è stato di fatto svilito, ancora una volta, nella forma e nella sostanza.
L’Aquila è piena di ditte e professionisti legati unicamente alla logica del profitto, utilizzanti sistemi affini a quelli del recente scandalo della Protezione Civile. Perché crede abbia affidato i lavori a esterni, altrimenti? Ma come in quella situazione i nomi e i cognomi dei compromessi vanno fatti, subito, contestualmente alle dichiarazioni. Altrimenti è meglio tacere e chiedere l’intervento della magistratura.
Dal mio Sindaco, a dieci mesi dal sisma, vorrei meno dichiarazioni generiche e più azioni circostanziate. Per carità, non Le attribuisco la colpa di tutto un sistema che è già allo sfascio da anni, ed anzi Le faccio anche credito di aver intuito dal Marzo 2009 cosa stesse per accadere.
Ma i meriti passati non bastano a risolvere i problemi attuali e futuri, considerando poi che non è il terremoto il Grande Inquisito di quanto accaduto, ma la Società e le relative Istituzioni, alla prova dei fatti quantomeno carenti.
Forse Lei non sa che il Catasto, almeno a Paganica, è fermo in molti casi anche al 1881? La prego, mi contesti l’affermazione.
E che sempre a Paganica esistono a mio parere, specie in zona storica, circa 300 (trecento) terrazzamenti su abitazioni preesistenti al limite dell’abusivismo, manco si trattasse di una località balneare ai Tropici? Per non parlare di persone ufficialmente nullatenenti che gestiscono più case, affitti in nero in genere per extracomunitari, una cementificazione del fiume al limite del disastro idrogeologico, tutte assurdità di cui spesso gli stessi Paganichesi fanno finta di niente. Perché c’è di mezzo il parente, l’amico o il vicino.
Dov’erano i funzionari comunali nelle concessioni di agibilità, nei riscontri, nel controllo territoriale? Chi ha mai controllato nei fatti quanti abitanti siano solo sulla carta aquilani e vivano in realtà in altre città, sia abruzzesi che laziali, grazie agli affitti in nero? O forse è più facile preoccuparsi prima delle seconde case?
Come non avere il dubbio di una collettiva e accettata collusione?
Ecco, prima di ulteriori dichiarazioni La inviterei ad una maggiore riflessione e magari a qualche azione in più, certamente nelle Sue prerogative.
Mi permetta in conclusione una riflessione. Lei ebbe una intuizione che ho condiviso per diversi mesi: l’idea che per far rifiorire la città si dovessero ricostruire scuole e case innanzi tutto. E quando ne parlava agli incontri pubblici, anche a Paganica, Le davo pienamente ragione. Alla luce di quanto accaduto da Settembre in poi, forse abbiamo tutti dimenticato qualcosa che andava anteposto a qualsiasi ricostruzione fisica:
LA RICOSTRUZIONE DI UN TESSUTO SOCIALE, DELLA CITTA’ E DEL COMPRENSORIO INTESO COME PATTO TRA I CITTADINI, COME RISPETTO DELLE LEGGI, COME FUNZIONALITA’ DELLE ISTITUZIONI.
Esempi? Il rinnovamento di una macchina amministrativa e di strutture di primaria importanza che tuttora si reggono in massima parte sull’eroismo dei singoli nonostante le miopie dirigenziali. Il superamento delle logiche politiche da pollaio, della serie “sennò casca la giunta”. Trattare i cittadini, soprattutto i giovani, non come dei numeri ma come delle persone che possono e devono prendersi responsabilità individuali. Ma il tutto, ripeto, non come sterile decreto stilato con la penna, ma come cosciente atto etico, personale, individuale.
E se vuole vedere com’è Paganica, guardi il sito:
http://www.youtube.com/user/MassimoClav#p/a
Il video è del 5 Settembre e da allora non è cambiato proprio niente.
La informo infine che darò a questa comunicazione la massima divulgazione possibile, esattamente come Ella ha fatto con le Sue dichiarazioni.
In fede,
Prof. Massimo Salcito


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore