Palazzine Pizzoli ancora sotto sequestro, mentre continuano i raid ed il processo va a rilento

Carnevale: "Sono amareggiato ma non intendo tirarmi indietro"

27 Ottobre 2014   09:43  

Sarebbe dovuto diventare, una volta terminato, un campus universitario privato in stile americano, dotato oltre che di alloggi per 250 studenti, anche di strutture sportive, un teatro all'aperto ed un poliambulatorio per la ricerca sui tumori.

Ad oggi, invece, le 11 palazzine realizzate nel 2010 a Pizzoli secondo il progetto stilato dall'imprenditore sorano Giulio Carnevale sono vittime di incuria e abbandono, oltre che soggette a continui raid di ladri e sbandati.

Alla base di ciò, fondamentalmente, vi è il sequestro cui fu sottoposta l'area nell'ottobre del 2010 su disposizione della Procura dopo una denuncia dell'associazione Italia Nostra, da cui sono scaturiti i rinvii a giudizio per undici persone, tra cui lo stesso Carnevale ed il sindaco di Pizzoli Angela D'Andrea, con le accuse di violazione delle norme urbanistiche, mancanza di un piano di lottizzazione e difformità dell'intervento rispetto al Piano regolatore.

Dopo quasi quattro anni di varie udienze, non si è ancora giunti ad un giudizio definitivo, mentre il prossimo 11 novembre è in programma una nuova perizia sulle palazzine, che versano in uno stato di evidente abbandono.

Fa certamente riflettere, inoltre, sapere che Carnevale ha sempre manifestato l'intenzione di gestire la struttura (che intendeva intitolare alla figlia Giulia, studentessa morta a causa del sisma del 6 aprile 2009) per 10 anni e poi cederla "in regalo" all'Adsu (Azienda diritto agli studi universitari) o al Comune di Pizzoli. "Io non mi arrendo" - ha comunque assicurato l'imprenditore - "anche se di certo non mi sarei aspettato di dover affrontare una simile situazione. In ogni caso, pur amareggiato non intendo fare passi indietro per la realizzazione del campus".


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