Pane, Grano e Spaventapasseri a San Demetrio nè Vestini

Riceviamo e pubblichiamo da Giuseppina Riocci

04 Agosto 2014   09:18  

13,14,15 Agosto, la Festa del Grano e del Pane di San Demetrio Ne’ Vestini farà rivivere le tradizioni, attraverso il grano ed il pane: essenze della nostra terra, ricche di storia, cultura, emblemi di unione, di amicizia, di accoglienza, di ospitalità.

Nel mondo moderno, il grano ed il pane diventano simboli della comunione tra passato e presente, legami tra generazioni: se non conosci il tuo passato, diverrai straniero nella tua terra!

Il nome stesso del piccolo centro vestino racchiude in sé la festa: Demetra, Cerere, era l’antica divinità del grano!

E proprio S. Demetrio Ne’ Vestini ha dato i natali a Raffaele Cappelli (1848 – 1921) , il senatore del Regno d’Italia che fu protagonista della riforma agraria dei primi anni del Novecento, a lui deve il nome il grano “Senatore Cappelli”, duro, aristato, definito addirittura “ grano di razza eletta”!

Oggi il Grano Senatore Cappelli è stato rivalutato come cereale d’eccellenza, per le sue proprietà organolettiche e viene utilizzato in pasta e prodotti da forno selezionati.

Il pane ed il grano ci riportano alla vita semplice della civiltà contadina, scandita dai ritmi della natura, “scritta” nei solchi dei campi di grano, a guardia dei quali si mettevano gli spaventapasseri. Nella festa di S. Demetrio, il 13, 14 e 15 Agosto (16 solo discoteca sotto le stelle), fra mostre, stands gastronomici ed attrattive varie, si potrà ammirare una esposizione itinerante di spaventapasseri, unica nel suo genere nel Centro Italia.

Lo spaventapasseri protegge la vita che nasce, è una creazione antichissima, residuo di remoti rituali; nel mondo greco-romano è diffuso un fantoccio, Priapo, descritto da Orazio come un dio che spaventa ladri ed uccelli, scolpito in legno di fico, con un fascio di canne sulla testa.

E’il protettore del campo, allontana il cattivo raccolto, il malocchio, la grandine, simula la presenza umana, ricorda che l’uomo ha lavorato quel terreno, “il campo non è più res nullius e quindi deve essere preservato dai predoni umani e volatili”.

Molte le sembianze che assumono gli spaventapasseri in mostra a S. Demetrio N. V., alcuni specchio di miti ed ancestrali paure, altri espressione di giocosa libertà e di satira. Come i personaggi del racconto “Il Mago di Oz”, essi mirano a diventare metafora per riscoprire ed apprezzare ciò che abbiamo.

Gli spaventapasseri della Festa del Grano e del Pane non vogliono abbandonare orti e campi, non si rassegnano ad essere mandati in pensione da veleni e da moderne tecnologie che proteggono le coltivazioni, vogliono far rivivere il senso del “mistero” a cui sono legati da sempre e vi aspettano numerosi per le vie del centro!


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