Paura per il gasdotto in zona sismica, i Comuni si mobilitano

22 Luglio 2010   10:28  

Il Comune dell'Aquila diventa capofila della protesta contro l'attraversamento in zona sismica dell'impianto Snam Sulmona-Foligno.
L'amministrazione del capoluogo, ha annunciato l'assessore all'Ambiente Moroni, ha intenzione di chiamare a raccolta i rappresentanti dei Comuni ricompresi nel tratto appenninico del più ampio collegamento Brindisi-Minerbio del metanodotto della Snam e della centrale di compressione gas di Sulmona.
Il tracciato di progetto riguarda Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche ed è già da tempo sotto l'occhio del ciclone delle proteste di ambientalisti e amministratori locali, soprattutto in Valle Peligna. 20 i Comuni abruzzesi interessati dal passaggio dell'impianto in Provincia dell'Aquila: Sulmona, Pacentro, Pratola Peligna, Roccacasale, Corfinio, Collepietro, Navelli, Caporciano, San Pio delle Camere, Prata d’Ansidonia, Fagnano Alto, San Demetrio ne’ Vestini, Poggio Picenze, Barisciano, L’Aquila, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno, Montereale e Popoli; oltre a Cittareale in Provincia di Rieti; Cascia, Norcia, Preci, Sellano e Foligno in Provincia di Perugia; Visso e Serravalle di Chienti in Provincia di Macerata.
 "Le rassicurazioni della Snam non possono essere considerate sufficienti, anche qualora dovessero giungere le autorizzazioni richieste e obbligatorie in base alla normativa comunitaria" dice Moroni. "Non possiamo - aggiunge l'assessore - permettere che un territorio già così provato subisca le conseguenze di scelte politiche ed economiche che hanno inteso deviare il precedente percorso del gasdotto, che ha un indubbio impatto ambientale e sociale".
"Il tracciato progettato dalla Snam, originariamente, aveva un percorso differente e non interessava molte delle zone interne dell'Abruzzo aquilano colpite dal sisma del 6 aprile 2009. Oggi il progetto interessa molti Comuni della nostra provincia. L'avviso di avvio del procedimento del 21 maggio 2009 (proprio subito dopo il terremoto) del Dipartimento per l’energia del ministero dello sviluppo economico, riferita all'istanza presentata dalla Snam Rete Gas l’8 aprile 2009 (in pieno sisma!) per il rilascio della dichiarazione di pubblica utilità del metanodotto, non poteva certamente essere oggetto di attenzione da parte dei Comuni terremotati ai fini della produzione di osservazioni di merito entro i successivi 30 giorni. Ma di osservazioni ve ne sarebbero, eccome. Il tracciato si sviluppa lungo una zona in cui il rischio sismico è stato dimostrato dagli eventi ed è, cioè, molto elevato".
Sempre secondo Moroni, poi, "nella mappa della pericolosità del territorio nazionale, il percorso interessato è indubbiamente tra quelli maggiormente soggetti a rischio, con le conseguenze facilmente immaginabili qualora dovessero verificarsi altri fenomeni tellurici. Le preoccupazioni manifestate di recente da più enti locali e associazioni mi sembrano del tutto legittime".


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