Pensionato imbraccia il fucile e uccide il figlio invalido

Tragedia a Campli

17 Marzo 2009   11:19  

Forse in preda ad un raptus di disperazione ha imbracciato il fucile che aveva in casa e ha sparato un solo colpo mortale al petto del figlio, invalido psichico. L'omicidio e' stato compiuto stamane a Campli (Teramo), nell'abitazione di Vincenzo Raimondo, pensionato 70enne arrestato dai carabinieri. I militari lo hanno bloccato mentre camminava per le strade del paese. La vittima si chiamava Giuseppe ed aveva 35 anni. A far scattare l'allarme, intorno alle 8 di stamani, sono stati i familiari dell'uomo. In casa Raimondo c'erano la moglie e un altro figlio.

A trovare il corpo senza vita di Giuseppe Raimondo, che ha 37 anni e non 35, e' stata la madre. Il padre, quando ha visto i carabinieri, non ha opposto resistenza. Tra il genitore e il figlio sembra ci fossero continui dissidi, sfociati stamani nell'omicidio volontario. Vincenzo Raimondo e' attualmente trattenuto nella caserma di Campli in attesa delle decisioni che adottera' il magistrato.

Per l'omicidio e' stato utilizzato un fucile sovrapposto calibro 12 'Beretta' che l'anziano deteneva regolarmente in provincia di Palermo, dove ha la residenza, ma non a Campli, dove e' attualmente domiciliato. Pertanto oltre all'omicidio volontario e' accusato anche di omessa denuncia di arma da fuoco. L'allarme lo ha fatto scattare la madre della vittima alle 7.20 quando ha trovato il figlio morto nella sua camera da letto ed ha subito avvertito il 118 e i carabinieri. Vincenzo Raimondo, che ha 76 anni, e' stato trovato dai militari in stato di choc. E' ancora in caserma dove e' arrivato il pm Davide Rosati, sostituto procuratore della Repubblica di Teramo. E' stato intanto confermato che ad uccidere il giovane e' stato un solo colpo sparato a bruciapelo.


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