Pensioni da fame e tagli all'assistenza: la rivolta degli anziani

Martedi assedio al consiglio regionale

05 Febbraio 2011   13:01  

A L'Aquila un simpatica conventicola di anziani ha preso l'abitudine di incontrarsi sotto una pensilina della fermata dell'autobus. Per giocare a carte, e per stare insieme. Quasi un emblema della mancanza di spazi sociali, luoghi d'incontro nella città terremotata ed esplosa nelle lontane periferie. Ed anche più in generale di una condizione di precarietà e abbandono che investe in Italia e in Abruzzo la terza età. I dati dello Spi Cgil parlano chiaro: gli anziani ultra sessantacinquenni in Abruzzo sono 27% dell’intera popolazione e godono si fa per dire, di pensioni tra le più basse d’Italia. In 300mila percepiscono meno di 500,00. 120 mila da 500 a 1.000 euro. Una miseria se si conta che spesso quei soldi servono anche ad aiutare figli e nipoti precari o disoccupati. Come se non bastasse i tagli del governo e della Regione Abruzzo hanno dimezzato i fondi per la spesa sociale. Il Governo ha poi respinto l'emendamento delle regioni per reintegrare il fondo ad aggi cancellato da 400 milioni di euro per l'aiuto alle persone non-autosufficienti. Al nostro microfono la segretaria regionale dello spi Cgil Giovanna Zippilli annuncia la mobilitazione e l'imminente assedio al consiglio regionale, luogo dorato dove una ricca pensione la si percepisce anche con una manciata di anni di lavoro.


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