Gli ultimi dati, sull’ assenteismo nell‘ azienda sanitaria, rischiano di relegare all’ ultimo posto la Provincia di Pescara nella graduatoria delle assenze per malattia. La media delle assenze in un anno, tra giorni di ferie e permessi, in Italia, è di 60 giorni, mentre nella provincia pescarese, il numero si aggira intorno ai 67,2. Questi sono i dati, resi noti dalla Ragioneria generale dello stato, inerenti all’ anno 2006. A livello regionale, invece, l’ Abruzzo si piazza dopo il Lazio, la Puglia e la Sardegna con 64 giorni di assenza in media per ogni dipendente. Dati che mettono più di qualche malumore, in quanto, l’ azienda sanitaria pescarese, negli ultimi due anni, non ha rinnovato il contratto a più di 350 precari, inasprendo sempre di più il rapporto con i sindacati CGIL, CISL, UIL, che per il 5 giugno hanno organizzato un’ assemblea pubblica dal titolo: “Codice Rosso.Verso lo sciopero generale della sanità a Pescara”. Sembra, inoltre, che proprio in merito alla questione, sulla Provincia di Pescara, ci sia una grande attenzione da parte del governo, nella figura del Ministro Brunetta, che come ha annunciato nei giorni scorsi, non avrà alcuna pietà per i fannulloni. Nel piano industriale che il Ministro ha consegnato ai sindacati, infatti, sono previsti punizioni e licenziamenti per i «fannulloni», premi e incentivi legati al merito per dipendenti pubblici che raggiungono gli standard di produttività, con salari differenziati, dunque, e più poteri ai dirigenti cui sarà fornito l' elenco degli obiettivi da raggiungere. Tempi duri, quindi, per i fannulloni, che rischiano molto, come già successo in Gran Bretagna, dove per combattere il fenomeno dell' assenteismo, hanno arruolato la «macchina della verità». Il sistema funziona così: quando un dipendente chiama la propria azienda per darsi malato, non parla con una segretaria o un capo-ufficio ma con un computer, che effettua rapidamente un' analisi vocale in grado di accertare se la persona al telefono dice la verità o racconta balle.
(VE)
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