Pescara, la rivoluzione è già iniziata: via Delli Carri a giugno

Lo ha confermato Sebastiani che non esclude un "Zeman-bis"

20 Marzo 2013   14:29  

Nonostante la matematica non condanni ancora il Pescara, si può tranquillamente affermare che la permanenza in serie A del Delfino è utopistica, se non impossibile. Certo, ci sono ancora nove partite ma, andando a spulciare il calendario, si potrà notare che difficilissime sfide attendono la squadra di Bucchi: Juventus, Roma, Napoli, Milan, Catania e Fiorentina oltre agli scontri diretti sembrano già condannare una squadra che nel girone di ritorno è stata capace di conquistare soltanto un punto in dieci partite.

Ecco perchè, in casa biancazzurra, si inizia già a pensare al futuro, al prossimo campionato, presumibilmente di Serie B, e ad una società da rivoluzionare. Il primo a pagare quest'annata disastrosa sarà il d.s. Daniele Delli Carri: l'ex difensore della Fiorentina, infatti, sembra essere arrivato al capolinea della sua avventura in biancazzurro anche considerando il clima teso che si è creato con una tifoseria che puntualmente lo contesta per un mercato totalmente sbagliato nelle scelte. E' stato lo stesso presidente Sebastiani ad annunciare il cambio della guardia nel ruolo di direttore sportivo. E proprio in tal senso si stanno facendo i primi nomi: tra i favoriti c'è l'ex difensore del Torino Fabio Lupo, il quale fino all'ultima estate ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile e del mercato della Sampdoria; oltre a lui è forte anche la soluzione interna rappresentata da Guglielmo Acri, capo degli osservatori biancazzurri; sembrano invece meno percorribili le piste che portano a Sensibile e Perinetti.

Intanto, oltre ad occupare un posto dietro la scrivania, il Pescara dovrà pensare anche a trovare la nuova guida tecnica: Christian Bucchi sembra non avere speranze, vista la veste di traghettatore. Al momento, più che una concreta ipotesi, c'è solo una malinconica speranza: quella di tornare a vedere Zdenek Zeman sulla panchina dell'Adriatico. Sebastiani ha preferito evitare l'argomento ma non esclude nulla, anche se il boemo è ancora contrattualmente legato alla Roma.


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