Pescara soffierà il Casinò a Chieti?

13 Maggio 2010   11:59  

Chieti tergiversa, Pescara si attiva.

La città non sembra essersi unita intorno all'idea di poter aprire un Casinò, così se il capoluogo teatino, per così dire, non fa squadra, quello adriatico, storicamente diretto concorrente, sembra prendere l'idea al balzo.

Il vice sindaco Berardino Fiorilli si è detto favorevole alla struttura, per la quale avrebbe già in mente una localizzazione, nei pressi del Tribunale o vicino la Tiburtina.

D'altra parte Chieti non è la prima volta che si lascia sfuggire un progetto del genere: nel 1995, il cardiologo Francesco Di Meco, allora candidato per il centrodestra, aveva nei suoi programmi l'apertura una casa da gioco in città. Progetto che, anche allora, rimase nel cassetto.

Un parlamentare teatino di centrodestra, intanto, avrebbe portato il progetto all'attenzione del ministro Michela Brambilla, lo ha detto Tiziana Velluto, già candidata nelle file del Pdl, che di un Casinò in città ne aveva fatto un cavallo di battaglia (persa) elettorale. La Brambilla avrebbe persino dato il proprio benestare all'iniziativa, riconoscendo alla città i necessari requisiti.

La Velluto sembra essersi risentita non poco di questo “scippo” e promette di fare presto il nome del parlamentare, fra l'altro del suo stesso schieramento, ma solo dopo aver incontrato lo stesso ministro e, nientemeno, il presidente Berlusconi in persona. Incontro che sarebbe fissato per la prossima settimana.

Intanto il dibattito in città si è aperto e continua ad animarsi. Enrico Iacobitti e Alessio Di Iorio del Pd hanno sottolineato la inconsistenza della iniziativa.

Il coordinatore dei Giovani democratici Alessandro Marzoli, “pur non essendo contrario, per principio, alla casa da gioco” preferirebbe un polo museale o, meglio ancora, un campus universitario.

E l’ex sindacalista della Cgil Giustino Zulli si domanda se la città abbia davvero bisogno di una casa da gioco per uscire dalla crisi e mette i puntini sulle i: “il primo in assoluto ad aver avuto l’idea di un casinò in città è stato Gianfranco Giancristofaro, purtroppo prematuramente scomparso, quando era segretario provinciale della Uil.


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