A mero titolo di esempio, manca del tutto il richiamo alle circolari e alle norme di pubblica sicurezza emanate dal Viminale e dal Comando generale dei Vigili del Fuoco in materia di organizzazione di eventi all'aperto.
Mancano del tutto i riferimenti ai divieti in SIC e ZPS imposti dalla stessa regione. Ad esempio, per i fuochi artificiali, si cita esclusivamente il limite dei 200 metri dalle aree boscate, quando per SIC e ZPS ci sono vincoli ben più stringenti. Cosa dire poi dei Parchi e delle altre aree protette neanche citati, che hanno propri piani anti-incendio boschivi, anch'essi dimenticati?
Prendiamo invece atto che è vietato gettare i mozziconi di sigari e sigarette dalle auto dall'11 luglio al 15 settembre. Perché, negli altri periodi è consentito, visto che sono rifiuti?
E sulle stoppie lo stesso, solo che dimenticano che in Abruzzo è vietato in generale accendere stoppie come da regole comunitarie sull'agricoltura.
Notevole il richiamo al divieto di parcheggio delle auto con marmitte catalitiche sui prati. Peccato che poi, come abbiamo segnalato senza alcuna conseguenza, a Campo Imperatore il Parco nazionale abbia attrezzato aree vaste ettari a parcheggio proprio sui prati riarsi (nonostante sia vegetazione tutelata a livello europeo) e la stessa regione abbia consentito con la Legge 3/2014, anche con modifiche molto contestate, di parcheggiare nei primi 5 metri dal ciglio delle strade. Siamo alla schizofrenia.
Sembra invece ripreso da un provvedimento degli anni '80 il riferimento alle discariche al punto c) in cui si ricorda che è vietato bruciare i rifiuti accumulati come metodo di smaltimento degli stessi. Meno male...
Veramente sconsolante.
Riteniamo opportuno rivedere completamente l'atto anche se ormai siamo in piena estate. Magari sarà un esercizio utile per la prossima giunta regionale.