Piano sanitario: ok dal Governo, le opposizioni dei territori

30 Luglio 2010   14:31  

Il tavolo di monitoraggio dei ministeri dell'Economia e della Salute ha espresso oggi una valutazione positiva sul Programma Operativo 2010 e, in particolare, nella valutazione dei bisogni ospedalieri e della conseguente riconversione di alcune strutture.

Il parere favorevole ha riguardato, nel dettaglio, tre documenti: il programma operativo 2010, il documento sulla stima del fabbisogno e il documento sulle riconversioni, riconoscendo il percorso virtuoso di risanamento della Regione Abruzzo. Non solo.

Il tavolo ha confermato anche, in relazione al buco dei 101 milioni di euro sulla sanità, che trattasi "di mancata copertura del debito che sarebbe dovuta avvenire nel 2007 con le entrate fiscali e non con l'alienazione di immobili".

"Questo risultato - ha commentato il Presidente Gianni Chiodi - rappresenta oggi una tappa fondamentale perché compendia l'impegno profuso da questa amministrazione che si sta prodigando per offrire a costi sostenibili un servizio sanitario di elevata qualità per tutti i cittadini abruzzesi".

E a proposito di Piano sanitario si è svolto ieri l’incontro tra l’Assessore Venturoni e le organizzazioni rappresentative del Lavoro e dell’Impresa sul Piano Operativo 2010. Aseguire i comunciati stampa della Uil Abruzzo e dei consiglieri regionali Pd Giovanni D'Amico e Giuseppe Di Pangrazio.

Serve il dialogo e il confronto

'' Il rientro dal deficit, il riordino del Servizio Sanitario Regionale, la ridefinizione della rete ospedaliera sono necessari. Bisogna stabilire sin da ora la riduzione delle tasse a carico dei cittadini e delle imprese a fronte del raggiungimento del pareggio dei conti e avere un piano per ridurre il costo delle cartolarizzazioni e liberare ulteriore spazio per ridurre le tasse. L’utilizzo di parte del FAS per i conti della Sanità arreca un danno grave all’Abruzzo, per cui va chiesto al Governo di accettare soluzioni alternative, a partire dall’impegno della Regione a vendere effettivamente, come si era impegnata a fare, gli immobili. In mancanza di alternative, il ripristino del FAS mediante vendita degli immobili deve essere garantito dal Presidente Chiodi nell’effettività e nei tempi.

GRAVE ERRORE DI METODO. Il metodo di costruzione del Piano Operativo 2010 è stato il più sbagliato possibile. Nulla impediva al Presidente Chiodi e all’Assessore Venturoni di svolgere il loro ruolo politico ed istituzionale contestualmente al ruolo commissariale. La partecipazione consapevole, che comincia con l’informazione puntuale, è un ingrediente decisivo del successo di un riordino che è prima di tutto culturale. Ora bisogna rimontare, lasciandosi alle spalle le segretezze per dare il via al processo di confronto e condivisione.

MERITO: NO AI DUE TEMPI.  La preoccupazione dominante è che mentre il taglio del vecchio è certo ed immediato, la nascita del nuovo sia più aleatoria e di là da venire. L’obiettivo è il massimo di contestualità possibile tra de-ospedalizzazione e crescita del socio-sanitario nel territorio, taglio delle inappropriatezze e promozione delle alternative all’ospedale. La Uil, inoltre, pensa che si debba proseguire l’opera di normalizzazione del privato, cosa che il piano operativo non fa a sufficienza.  

APRIRE IL CONFRONTO. Abbiamo chiesto l’apertura di un confronto regionale sul piano operativo e la sua applicazione, assumendo il vincolo dell’invarianza dei costi, e confronti a livello provinciale su territorio, riconversioni, personale. Per quanto riguarda in particolare il personale, condividiamo con l’Assessore l’obbiettivo di incrementare i contratti a tempo indeterminato e chiediamo la trattativa sindacale sulle mobilità e l’impiego ottimale dei lavoratori.

La risposta dell’Assessore

L’Assessore Venturoni ha auspicato che il confronto con il Governo si concluda positivamente, anche per quanto riguarda le problematiche del personale, e ha dato disponibilità da settembre all’apertura dei confronti, regionale e provinciali, chiesti dai sindacati.''

Uil Abruzzo


Il Pd: Chiodi sordo alle istanze dei sindaci

 '' Malgrado l'assemblea dei Sindaci della Marsica avesse assunto una  posizione di dialogo e costruttiva  per affrontare i problemi, il  Presidente Chiodi, è risultato sordo alle  richieste dei Sindaci  di  Pescina , Tagliacozzo   ed Avezzano per la salvaguardia di presidi  sanitari qualificati sul territorio marsicano .

Nel consiglio regionale straordinario il Presidente ha  rifiutato la proposta unitaria di un confronto con le Assemblee  provinciali dei sindaci e  con i territori .

Nella 5^ commissione ha ribadito che Piano Ospedaliero  verrà  "portato!" ufficialmente nei territori solo dopo la sua deliberazione  commissariale, risultando pertanto  immodificabile ed intoccabile.

Alle sollecitazione dei Sindaci che gli hanno proposto altre  metodologie di risoluzione dei costi non ha voluto dare alcuna disponibilità

Crediamo dunque che  sia opportuno che il Sindaco di Avezzano Dott. Floris ed i sindaci di Tagliacozzo e Pescina riconvochino immediatamente  un incontro con tutti i consiglieri e gli assessori regionali del  territorio, con i parlamentari della marsica, il Presidente della  provincia  dell'Aquila per assumere iniziative costruttive ed unitarie.  Comunque in difesa dei servizi sanitari territoriali

Anche perché  il  Piano attuale allorché il Presidente dice che 350.000 abitanti nella  provincia di Teramo dispongono di 4 ospedali mentre in provincia  dell'Aquila se ne dispone per 9, in prospettiva può pregiudicare la  stessa sopravvivenza dell'Ospedale di Avezzano  quale presidio con specializzazioni ed eccellenze con la sua riduzione ad ospedale di  territorio.''

 Giovanni D'Amico, Giuseppe Di Pangrazio Consiglieri regionali del PD


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