Piccone ''si dà al tabacco'', ma mette tutti in cassa integrazione

I lavoratori gli dicono "vattene da Lecce"

17 Gennaio 2013   07:19  

Sono 67 i lavoratori dipendenti della ex manifattura tabacchi di Lecce che non sanno più se hanno un lavoro o meno.

Tutti ad oggi sono dipendenti della Korus Srl società che produce infissi in legno o alluminio di proprietà del Senatore Pdl Filippo Piccone.

«Le promesse erano altre - dicono i 67 dipendenti - Piccone aveva promesso lavoro, ma ora dice che ha solo bisogno di 30 persone al posto di 70. E per far tutto questo dal 3 di dicembre ha mandato tutti in cassa integrazione». 

Tutto questo in una società che ha iniziato la start-up neanche 12 mesi fa.

I dipendenti che resteranno senza lavoro dovrebbero essere riassorbiti da una terza società la Ocma di Ascoli che ne assumerà i restanti. 

Difficile, però, capire come un'azienda che nel 2010, la British American Tobacco, era in utile ed aveva aumentato la produzione di sigarette del 25% (da 9 a 13 milioni di chili) abbia deciso di abbandonare l'ultimo sito italiano (ne erano 22) a Lecce per andare a produrre dove la manodopera costa meno e i margini di guadagno maggiori.

La BAT prima di andarsene ha però riconvertito lo stabilimento ed ha "blindato" i dipendenti lasciando la successione alla Korus srl di Piccone insieme alla Iacobucci Hf, alla HDS Group e Cali Gest che si occupano di produzione di componenti per l'aeronautica, edilizia, multiservizi per la gestione di strutture ricettive turistico-alberghiere e call center.

Dalla Korus Spa è stata costituita la società IP srl (con atto del 10 ottobre 2010 rep. 16336 a firma notaio Martirani Luigi) che doveva assorbire 67 dipendenti.

«Solo oggi, dopo due anni di cassa integrazione, abbiamo saputo che oltre la metà di noi andrà a casa - continuano i dipendenti - e fino a dicembre avevamo ben 4 mensilità arretrate».

Il problema rimane tutto italiano, si era affacciata alla ribalta una società italiana la "Yesmoke" ancora in fase di start-up, ma con buoni margini di crescita, per rilevare lo stabilimento, «ma il sindaco di Lecce, Paolo Perrone (Pdl), non ci ha neanche ascoltato».

«Le possibilità per far ripartire lo stabilimento c'erano», dice l’azienda. «Non tanto per la Yesmoke, ma per gli investitori stranieri: uno stabilimento tecnologicamente avanzato come quello di Lecce, "chiavi in mano", sarebbe stata una rara opportunità, non a caso la BAT appena ha potuto lo ha smantellato, affinché nessun possibile concorrente potesse utilizzarlo».

La BAT continua la sua campagna promozionale per restare leader indiscussa del mercato, per esempio la fondazione Magna Carta del senatore del Pdl Gaetano Quagliarello è ufficialmente sponsorizzata dalla BAT.

Ricordiamo che due anni fa la Fondazione fece l'incontro annuale proprio a Celano, la città dove Filippo Piccone è sindaco.


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