Pinacoteca Patiniana di Castel Di Sangro

15 Marzo 2012   11:24  

E' un significativo insieme di quadri licenziati da Teofilo Patini a costituire il nucleo portante della Pinacoteca Comunale, che, - grazie alle intuizioni ed all'impegno profuso negli scorsi anni Ottanta dal Sindaco Ing. Siro Piero Gargano ed alle determinanti operazioni condotte con antica passione per l'arte dal Sindaco Avv. Roberto Fiocca dagli anni Novanta al momento attuale in cui la prosecuzione del progetto trova il pieno e convinto appoggio del nuovo Sindaco, Ing. Umberto Murolo -, si è reso finalmente possibile realizzare ed intitolare a suo nome in Castel di Sangro, concretizzando, a cento anni esatti da lui, una aspirazione da sempre fortemente avvertita e lungamente accarezzata dagli amministratori e dai cittadini più consapevoli della sua "piccola patria".

Sono opere di indiscutibile qualità pittorica e in qualche caso di primo piano nel contesto della produzione del Maestro, specie per quanto attiene ad alcune fra le fasi più significative della sua creatività. Per cui, la raccolta propone, nel suo insieme, inviti e prospettive di lettura di non poco significato e pregnanza a raggio molto più ampio di quanto non possa a prima vista apparire, finendo con l'offrire un contributo unico nel suo genere non solo per diffondere ulteriormente la conoscenza dell'Autore, quanto anche ai fini degli approfondimenti di studio e delle conoscenze relative alle prospettive ed ai criteri da cui fu animata la sua ricerca linguistica e tematica.

Fu, d'altronde, proprio per evitarne la dispersione e renderne più agevole la consultazione che tutte queste prove vennero da me, a suo tempo, di volta in volta segnalate per l'acquisto all'Amministrazione comunale di Castel di Sangro, ai privati, che talora poi ad essa li cedettero, ed ai vari Enti pubblici e privati che attualmente li detengono ed hanno consentito di farne figurare qualcuno in questa civica raccolta.

Accanto ad esse, è presente pure qualche prova a firma di autori dal maggiore o minore spicco, alcuni dei quali furono amici di Patini o a lui legati a vario titolo, mentre gli altri appartennero al nutrito novero dei suoi allievi, sia di quelli formatisi in Aquila nella scuola da lui diretta e poi nel suo studio, sia di quei pochissimi che furono stimolati dal suo esempio e quindi da lui guidati all'esercizio della pittura nell'assai più circoscritto contesto del comune paese d'origine


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