Polo chimico di Bussi, cassa integrazione per 40 lavoratori

09 Gennaio 2009   15:19  

E' crisi al polo chimico di Bussi sul Tirino (Pescara). Oggi, nel corso di un incontro con i sindacati di categoria, la Evonik Degussa, che da' lavoro a 86 dipendenti negli impianti di acqua ossigenata e percarbonato, ha annunciato che i due impianti sono fermi non essendoci richieste di mercato e ha chiesto l'avvio della procedura per la cassa integrazione guadagni per 40 operai. All'incontro con i rappresentanti dell'azienda hanno partecipato Nicola Primavera per la Filcem Cgil, Aurelio Franceschelli per la Femca Cisl e Gianni Cordesco per la Uilcem Uil, che lanciano un appello alle istituzioni per evitare il tracollo del polo chimico. Nel polo chimico opera anche la Solvay, ma le condizioni e le prospettive occupazionali di quest'altra realta' non sembrano migliori, visto che 70 operai sono in mobilita' e 21 in cassa integrazione guadagni. La riunione di oggi e' stata aggiornata al 16 gennaio, ma i sindacati hanno gia' chiesto alla Degussa (arrivata a Bussi quattro anni fa) l'anticipazione della cassa integrazione guadagni e l'integrazione del salario. Nel frattempo si sono subito attivati per sollecitare l'intervento delle istituzioni. Oggi i rappresentanti dei lavoratori incontreranno il sindaco di Bussi e il presidente della Provincia di Pescara, e nello stesso tempo chiedono l'interessamento immediato della Regione. "Il problema e' di una certa rilevanza - ha detto Primavera - perche' e' a rischio la sopravvivenza del polo chimico. Per la Regione Abruzzo questa deve essere una priorita'".


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