Polo chimico di Bussi, domani sciopero per scongiurare dismissione

11 Febbraio 2009   14:05  

Domani, a partire dalle 8, i sindacati Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, e le rsu, incroceranno le braccia per otto ore e scenderanno in piazza a Bussi (Pescara) contro la chiusura di Evonik Medavox e la dismissione del polo chimico. La partenza del corteo e' prevista alle 9 da Piazza Primo Maggio per confluire alle 11 a Piazzale Elettrochimica 1. A seguire e' previsto l'intervento dei sindacati. Nicola Primavera, segretario Filcem-Cgil, ha sottolineato che con la chiusura degli impianti di acqua ossigenata e di percarbonato, 86 lavoratori hanno perso il lavoro, "che- ha detto- si aggiungono ai 96 lavoratori licenziati dalla Solvay e ai 50 dell'indotto"- e ha parlato "di serio pericolo per il futuro di tutto il polo chimico. Questa - ha aggiunto - e' una vertenza emblematica del disastro industriale in cui rischia di ritrovarsi la nostra regione". Primavera ha annunciato poi che il 13 febbraio, alle 15.30, incontreranno l'assessore regionale Alfredo Castiglione e che hanno chiesto un incontro anche al presidente del consiglio regionale Nazario Pagano e ai capigruppo alla Regione. Da parte sua Aurelio Franceschelli, segretario Femca-Cisl, ha messo in evidenza il problema della sicurezza degli impianti e ha lanciato un appello alle istituzioni affinche' evitino che "le aziende smantellino gli impianti per portarli all'estero. Questo - ha aggiunto - significherebbe la chiusura totale del polo chimico di Bussi". Infine per Gianni Cordesco, segretario Uilcem-Uil, "ci deve essere una inversione di tendenza. E' necessario un nuovo piano industriale e salvaguardare questi impianti e considerarli strategici: solo in questo modo potremo avere un futuro".

ACERBO CHIEDE L'INTERVENTO DI CHIODI

"La tragedia del Polo chimico di Bussi sta vivendo forse il suo ultimo atto, con l'annunciato licenziamento di 82 lavoratori e la conseguente chiusura degli impianti del Gruppo Ossigenati. Purtroppo questa decisione sara' seguita da ulteriori azioni di messa in mobilita' di altri lavoratori da parte di Solvay. In pratica il rischio e' che entro il mese di giugno l'intero Polo Chimico vedra' la presenza di soli 50 lavoratori". E' quanto scrive il capogruppo al Consiglio regionale del Prc, Maurizio Acerbo, al presidente Giovanni Chiodi. "Per anni il sito di Bussi - ricorda Acerbo - ha rappresentato l'unica grande realta' industriale del territorio dell'alta Val Pescara, ora dopo piu' di cento anni si decide di smantellare questa Industria senza che ci sia stato mai un deciso intervento del Governo Regionale per tutelare questo territorio. Va inoltre considerato come al danno della perdita di posti lavoro, si aggiunge la beffa di un disastroso inquinamento. A Bussi difatti e' stata trovata la piu' grande discarica di rifiuti Tossici d'Europa, con il conseguente, cosi' come ampiamente riportato anche dalla stampa nazionale, inquinamento delle falde acquifere che servono oltre 400 mila cittadini della Val Pescara. La sensazione di voler sfuggire alle proprie responsabilita' da parte dei Gruppi Industriali presenti nel sito di Bussi - ossserva il capogruppo - e' evidente. Tutto cio' non deve essere permesso". Acerbo invita quindi il governatore "a mettere in campo urgentemente tutte le iniziative possibili per salvaguardare l'occupazione nel Polo chimico di Bussi e per impedire la chiusura degli Impianti. Nell'incontro con il Ministro Scajola previsto per il 24 di febbraio, oltre alle altre grandi vertenze della Regione, la situazione di Bussi deve avere il massimo di attenzione. Nello stesso tempo le chiediamo di adoperarsi immediatamente perche' sia finalmente deliberato il riconoscimento di 'Area di Crisi'da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, come gia' deciso nella D.G.R. n. 471 del 21/05/2007. Condizione essenziale, insieme al gia' approvato riconoscimento di Sito di Interesse Nazionale, per consentire la bonifica del territorio e la reindustrializzazione dello stesso". Acerbo invita infine il presidente Chiodi anche a "convocare al piu' presto un incontro con le organizzazioni sindacali e l'amministrazione Comunale di Bussi per individuare insieme un percorso di proposte e soluzioni possibili, coinvolgendo anche i gruppi consiliari regionali e i parlamentari abruzzesi".


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