Porto Canale, esplode l'ira dei marittimi: danni, scontri e feriti

E la politica mette la testa sotto la sabbia...

01 Giugno 2011   12:06  

Zero risposte immediate al problema sempre più drammatico del dragaggio al Porto Canale di Pescara, e così questa mattina i rappresentanti della Marineria, esasperati, hanno letteralmente preso d'assalto la Direzione Marittima.

Momenti di forte tensione subito dopo il breve colloquio con il capitano di Vascello Pietro Verna, nel quale era stata chiesta l'immediata chiusura del porto pescarese e lo sversamento in mare dei fanghi.

Non appena il comandante ha fatto presente l'impossibilità di chiudere lo scalo marittimo fino a quando fosse rimasto agibile, i rappresentanti dei pescatori hanno abbandonato il "tavolo" e dall'esterno é partita una protesta dei marittimi presenti con lanci di pietre contro le finestre e , alla fine, lo sfondamento della vetrata d'ingresso a calci e pugni.

La protesta si é poi spostata all'ingresso della vicina sede della Provincia di Pescara.

Oltre cento i manifestanti. Sul posto una cinquantina di agenti di polizia in assetto anti sommossa che avevano affrontato i primi momenti di tensione verificatisi stamani all'avvio della protesta, quando cassonetti di rifiuti erano stati rovesciati in terra, bloccando di fatto l'ingresso dell'asse attrezzato Pescara-Chieti all'altezza di Piazza Italia.

Ora nell'area stanno convergendo rinforzi con l'ausilio anche dei carabinieri.

L'ennesima protesta giunge a due anni e mezzo dall'allarme lanciato per lo stato dei fondali del fiume Pescara. I marittimi lamentano il fatto che il dragaggio, così come é fatto oggi, serva solo a buttare a mare soldi pubblici.


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