Porto di Pescara: senza dragaggio rischio blocco ed esondazione

05 Novembre 2011   12:46  

 Il presidente della Camera di commercio di Pescara, Daniele Becci, e il comandante della Capitaneria di porto Luciano Pozzolano, hanno lanciato oggi l'allarme sulle condizioni del porto di Pescara e del fiume Pescara, dove le operazioni di dragaggio, progettate e appaltate, non sono ancora cominciate e si rischia non solo la chiusura dello scalo ma anche l'esondazione del corso d'acqua, come e' gia' avvenuto nel 1992 e come si e' verificato nei giorni scorsi in altre localita' del Paese. Becci ha fatto notare che il dragaggio non e' ancora partito perche' "non e' facile far arrivare in Italia la strumentazione (comunque gia' individuata in Svezia) per effettuare il monotoraggio ambientale che deve precedere il dragaggio e poi essere svolto anche durante e dopo le operazioni".

Per spiegare le difficolta' esistenti il presidente della Camera di commercio ha fatto riferimento, a questo proposito, ad una lettera che il commissario straordinario del dragaggio Guerino Testa ha scritto negli scorsi mesi al ministero dell'Ambiente in cui si mette in evidenza che la metogologia prevista dal ministero stesso per il monitoraggio ambientale rappresenta "una assoluta novita' sia sul territorio abruzzese che nazionale" nel senso che una simile procedura non e' mai stata eseguita altrove, neppure nella vicina Ortona dove il dragaggio e' appena partito - hanno stigmatizzato oggi. Testa, che ha confermato al ministero "la ferrea volonta' di procedere speditamente nelle operazioni", ha prospettato delle soluzioni alternative che consentiranno comunque di effettuare il monitoraggio e una risposta in tal senso, ha detto sempre Becci, e' attesa per lunedi' quando Testa, Pozzolano, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e Nicola Dell'Acqua, in rappresentanza della Protezione civile, saranno ricevuti a Roma nella sede del ministero dell'Ambiente.

Tra i problemi di cui si e' fatto carico Testa e messi in evidenza stamani, oltre lo stallo in cui si trova il porto e il blocco delle attivita' che sta mettendo in ginocchio marineria e operatori commerciali, c'e' "il rischio, purtroppo molto concreto" di esondazione del fiume Pescara. Si e' gia' verificato a cuasa nel maltempo circa 20 anni fa, quando i fondali non avevano i problemi di oggi, e adesso, "con i fondali insabbiati, il rischio diventa una certezza" - dice il commissario nella lettera al Ministero che e' stata condivisa anche dagli altri. Una situazione, quella del rischio idrogeologico, di cui e' stata infromata nei mesi scorsi anche l'Autorita' di bacino della Regione Abruzzo. Testa ha chiesto al ministero "interventi immediati e non piu' rinviabili" che consnetano di procedere "alla fase esecutiva dei lavori, ferma restando la volonta' di tutelare l'ambiente".

Tra l'altro Pescara ha perso quest'anno il collegamento con la Snav, che probabilmente chiedera' i danni per essere stata costretta a lasciare la citta' per spostarsi sul porto di Ortona, e il prossimo anno non riattivera' il collegamento tra Pescara e la Croazia, ha annunciato Becci.

"Testa - ha osservato Bruno Santori - in pochi mesi ha fatto quello che altri non hanno fatto in due anni ma e' come se gli si chiedesse di mettere un chiodo avendo le mani legate dietro". Becci non ha mancato di polemizzare con la Regione che "potrebbe starci piu' vicino" e ha annunciato che non andra' a Roma "per protesta".

A chi gli ha chiesto se ci sono motivazioni particolari dietro le prescrizioni del ministero cosi' puntuali sul dragaggio, lui ha risposto "no comment" e ha aggiunto di non riuscire a darsi una spiegazione ma cosi' - ha detto - "il porto chiude". Pozzolano, che ha gia' messo nero su bianco la situazione in continuo peggioramento del porto e la mancanza di sicurezza al suo interno, ha ricordato che "il porto ha bisogno di una manutenzione che non viene effettuata da anni, il tappo che si e' formato non rende agevole il deflusso delle acque e con un'ondata di piena i danni sarebbero altissimi. Le operazioni vanno fatte subito, e sono ottimista di natura per cui confido nelle risposte del ministero".

 

 


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