Powercrop: M5S, continueremo a lottare contro centrale biomasse

12 Agosto 2014   18:26  

"I gruppi del Movimento 5 Stelle della Marsica, con il supporto di tutti i cittadini eletti, continueranno a lottare, dentro e fuori dalle istituzioni, perche' il diritto e la volonta' dei cittadini siano rispettati". Lo afferma il consigliere regionale pentastellato Gianluca Ranieri dopo che la Camera dei deputati ha licenziato il decreto Competitivita' n. 91/2014 (con i voti della maggioranza e senza l'avallo del M5S) sul quale, come previsto, era stata di nuovo posta la fiducia. Come gia' al senato una settimana fa, insomma, la maggioranza si e' ritrovata unita nel voto parlamentare, sconfessando nel nome dell'interesse di partito e di poltrona, le sbandierate manifestazioni di attenzione e di interesse per il territorio. Il fatto - osserva il consigliere - e' di non poco interesse perche', all'interno del decreto, trova posto l'art. 30-ter: si stabilisce cioe' la nomina di Commissari ad acta che sottraggano agli enti locali il potere di decidere quali opere siano vantaggiose per la collettivita' e per il territorio. In altri termini, e' probabile che alla fine della fiera la centrale a Biomasse Powercrop che dovrebbe sorgere in localita' Borgo Incile si fara', nonostante un provvedimento sostanzialmente identico fosse gia' stato bocciato da una precedente pronuncia della Corte Costituzionale. Non si tratta di disattenzione - prosegue Ranieri - ma di dolo. Il vizio di incostituzionalita' infatti e' ben noto ed e' stato addirittura sollevato gia' nella commissione competente per i rapporti tra stato e regioni, dalla relatrice del PD, Elisa Simoni, che poi pero' in aula ha votato assieme al suo partito per approvare il decreto. Non riusciamo a rimanere indifferenti di fronte all'abuso continuato del mandato conferito dai cittadini, ne' possiamo ignorare di essere ormai ad un solo passo da quello - commenta infine il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle - che sara' un irreparabile disastro economico ed ambientale per la provincia dell'Aquila, ma quel che e' peggio, non possiamo non essere spaventati e preoccupati di fronte al progressivo ridursi degli strumenti democratici e di partecipazione, a fronte di una sempre piu' marcata deriva centripeta ed autoritaria".


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