Precari, Testa mette la parola fine: stabilizzazione impossibile

Provincia di Pescara

21 Settembre 2010   09:29  

La certezza per i precari della Provincia di Pescara è arrivata alle 19.00 circa di ieri, dopo un estenuante dibattito, l'ennesimo, tra sindacati, amministratori e dirigenti provinciali.

La stabilizzazione non si farà. E' questa la sintesi, amara quanto prevedibile, di un lungo ed articolato discorso che il presidente Guerino Testa ha tenuto nella sala consigliare per tentare di rendere meno cruda la realtà dei fatti. Nella relazione, correggendo il tiro della dichiarazione fatta venerdì scorso, durante il convegno organizzato dall'associazione Articolo 3, ha spiegato i motivi per i quali il problema dei lavoratori precari non può risolversi con la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato pur essendoci fondi sufficienti. Il peggioramento del quadro economico nazionale e locale ed il mutato contesto legislativo, nel quale il processo di stabilizzazione si inserisce, hanno prodotto un notevole irrigidimento del bilancio che si somma ad una difficile situazione gestionale ereditata dalle passate amministrazioni.

Secondo quanto rifersice Testa, supportato dagli interventi di ordine tecnico dei dirigenti, tra le proteste dei molti precari presenti in aula, l'assorbimento comporterebbe un ingessamento di tutta l'attività amministrativa e impedirebbe di assicurare, in alcuni casi, adeguati livelli dei servizi erogati dall'ente.

Ma i lavoratori non ci stanno a queste argomentazioni e controbattono asserendo che i fondi esistono, manca invece una chiara volontà politica. Alcuni abbandonano la sala dando appuntamento agli amministratori dal giudice. La discussione va avanti per ore, accogliendo le proposte delle diverse cifre sindacali sedute al tavolo della concertazione, spesso non univoche, come a dire che partendo dal dato incontrovertibile che i precari non saranno assunti direttamente dall'ente, c'è ancora spazio, ma non tempo in realtà, per decidere il cammino da seguire da qui in poi.

Le strade prospettate dalla Giunta provinciale sono essenzialmente due: una società in house o l'esternalizzazione dei servizi che attualmente vedono impiegato il personale precario. In entrambi i casi - assicura Testa – "utilizzeremo tutti gli strumenti che la legge ci consente per dare la priorità a coloro che hanno prestato servizio presso la Provincia".

(CF)


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