Precari ultimo atto. Ore decisive in Provincia di Pescara

20 Settembre 2010   15:03  

Nessuna certezza per i 66 i precari della Provincia di Pescara se non quella della fatidica data del 27 settembre prossimo, giorno della scadenza dei loro contratti. Si tratta di lavoratori che con diverse formule contrattuali prestano il loro servizio in favore dell'Ente, in molti casi anche da dieci anni. "Sono persone" - come hanno più volte sottolineato i sindacati - che "in virtù dell'anzianità e per il fatto di aver sostenuto prove selettive per l'accesso ai relativi impieghi, hanno maturato i requisiti richiesti dalla legge per accedere alla stabilizzazione del posto di lavoro". La stabilizzazione sarebbe l'ultimo atto di un percorso previsto da un accordo della Provincia siglato nel giugno 2008 che prevedeva la conclusione con la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato il 28 settembre 2010.

Un serrato braccio di ferro tra i lavoratori che rischiano di perdere il posto, i sindacati e la Provincia si innesca nel momento in cui, a tre mesi dalla scadenza, quest'ultima annuncia di non poter rispettare l'accordo per ragioni di ordine economico legate alla preoccupante situazione finanziaria dell'ente. I precari oltre ad organizzare sit-in di protesta intraprendono un iter giudiziario per tutelare la loro posizione, minacciando una vertenza sindacale che esporrebbe la Provincia ad ingenti risarcimenti.

Il presidente Guerino Testa, oltre ad essere attaccato dai diretti interessati, è bersaglio in seno al Consiglio Provinciale dell'opposizione guidata dal capogruppo dell'Italia dei Valori, Antonella Allegrino la quale ha più volte sollecitato la Giunta a trovare una soluzione positiva per i precari attraverso tavoli di concertazione, assemblee di confronto e chiedendo consigli straordinari. La Giunta Testa viene in particolare accusata di aver avviato consulenze esterne molto onerose per l'ente quando le professionalità richieste sono già presenti tra i precari. Il presidente Testa dal canto suo replica di non aver interrotto il percorso di stabilizzazione ma di essersi limitato a riportarlo nei confini della legislazione vigente, adducendo le responsabilità alla precedente amministrazione provinciale che avrebbe avuto tutto il tempo necessario per farlo. In merito alle collaborazioni invece chiarisce che si tratta di figure specializzate, frutto di un'opportunità prevista dalla legge e solo per materie importanti, manovrra che, inoltre, razionalizzerebbe le spese correnti del personale. Nonostante si siano vagliate diverse ipotesi per risolvere il problema, istituendo appositi tavoli tecnici, fino alla scorsa settimana, sembravano non esistere altre strade. In un convegno organizzato venerdì mattina a Palazzo dei Marmi dall'associazione Articolo 3, di cui presidente è la stessa Allegrino, dal titolo "il lavoro e l'uomo: dalla precarietà alla stabilità" - a dieci giorni dalla scadenza – il presidente Testa, invitato a partecipare, dichiara in un velocissimo intervento, che "i soldi per la stabilizzazione ci sono ma che per motivi contingenti non potranno essere utilizzati,", rimandando la discussione dei dettagli alla riunione di lunedì (oggi) alla quale parteciperanno gli amministratori provinciali e i sindacati. Lo sconcerto dei presenti è palese poichè la dichiarazione posta in questi termini si presta a molteplici interpretazioni, non necessariamente quella letterale.

Si attendono da questo ulteriore tavolo di concertazione risposte chiare e definitive in merito alla vicenda precari, almeno per quanto di competenza della Provincia di Pescara; la parola fine di un'attesa diventata un'agonia.

(CF)


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